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...E ORA PARLIAMO DI KEVIN regia di Lynne Ramsay

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Satyr     8 / 10  29/02/2012 16:18:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'intro è fulminante: si parte da un fatto di cronaca nera illustrato in un flashback - la strage a scuola di un ragazzo appena sedicenne - per raccontare le devastanti conseguenze su una madre ridotta a poco più di un ombra silenziosa. Si prova del disagio vero nel seguire il calvario di Eva, donna distrutta, angosciata e rassegnata, l'incarnazione di un dolore dal quale è impossibile uscire. Inutile dire che Tilda Swinton ignorata all'ultima edizione della notte degli oscar, è solo l'ultima toppa presa in ordine cronologico dai quei geni dell'academy. Un interpretazione meravigliosa, piena di sfumature, sguardi e piccoli gesti. La tematica è quantomai difficile da approcciare - ovvero riuscire a quantificare quanto la mancanza di amore percepito tra genitori e figli incida sui comportamenti di quest'ultimi - ma Lynne Ramsay è bravissima a rendere il tutto reale e soffocante, con una sceneggiatura perfetta nei sui vari salti temporali e uno stile pieno di scelte registiche inconsuete e originali. Applausi anche per Ezra Miller, attore meraviglioso al pari della già citata Swinton: poco credibile negli anni dell'infanzia - il bambino che interpreta la prima parentesi sembra uscito da un horror - ma assolutamente magnetico nel resto della pellicola. Un volto capace di catturare senza l'uso di una singola parola. L'unica cosa che avrei forse evitato è la frase finale dentro il carcere, dove in maniera del tutto forzata si cerca di naturalizzare un male senza plausibili risposte.