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...E ORA PARLIAMO DI KEVIN regia di Lynne Ramsay

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Tuonato     5 / 10  12/12/2012 17:27:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi ha contagiato, tutt'altro.
In questo caso uno sviluppo lineare sarebbe stato maggiormente funzionale celando il più possibile quella terribile follia; con i continui rimpalli presente-passato è stato troppo evidente cosa era accaduto, mancava giusto d'attendere di conoscerne i dettagli. Quel che peggio è che i dettagli non sono pervenuti, siamo stati privati del contesto, della modalità, delle motivazioni, del probabile isolamento, del disagio. Non si percepiscono, dettagli che si possono solamente indovinare. Dovevamo parlare di Kevin, o no?
Il trailer (ahimé visto in un cinema altrimenti non li vado a cercare) mi aveva affascinato ed avevo enormi aspettative.
Credevo mi turbasse e m'inquietasse. Ho aspettato invano qualcosa, che mi colpisse quanto meno. La Ramsay me lo vuole spacciare poeticamente come la "banalità del male" quando in realtà non c'è banalità né poesia ma premeditazione, pianificazione e precisione.
Ma allora cos'ho visto mi domando. In sostanza un film sulla madre, su Eva, e non su Kevin.
Mi si contesterà: ma è un film su Eva! E' una soggettiva, normale tu non capisca perché neanche lei ha capito. E no, non lo è, o lo è solo in parte (errore grossolano), perché allora non dovevano essere minimamente presenti scene non partorite dalla memoria di Eva (vd lucchetti alle porte della scuola).
Bocciata infine per la sua incredibile banalità la colonna sonora composta di canzoni - fastidiosamente invadenti - "ideali" per ogni sequenza("Everyday", "Nobody's Child", "In My Room" quando Eva rovista nella camera di Kevin, "Last Christmas" nella scena dell'albero di natale).