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DERSU UZALA regia di Akira Kurosawa

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Crimson     8 / 10  11/09/2005 14:22:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pochi anni dopo aver tentato il suicidio, Kurosawa torna a realizzare un (altro) film meraviglioso. Si tratta di un film insolito: è ambientato nella taiga russa(uno scenario fantastico), e ha come protagonisti attori non-giapponesi. Dersu è interpretato dall'ottimo Maksim Munzuk, un attore di teatro a quanto pare non professionista; il capitano Arseniev dall'altrettanto bravo Juri Solomin (che ricordo nel magico film "La tenda rossa"). Tra di loro si stabilisce un rapporto strettissimo. Per natura sono da una parte molto simili: probi, leali, coraggiosi; dall'altra sono simboli di realtà agli antipodi: la civiltà (il capitano) e la vita incontaminata (Dersu). In superficie il film è una storia di solidarietà e amicizia; scavando più in fondo, è una denuncia del tramonto definitivo del rapporto uomo-natura, in chiave pessimistica. Dersu ha uno stile di vita immutabile, e non potrà mai adattarsi alla vita in città, nonostante il capitano sia convinto del contrario. "Sarà solo questione di tempo", esclama quest'ultimo, cercando di rassicurare il piccolo uomo saggio.
Così, nonostante la grande intelligenza, Arseniev non può capire che il proprio ottimismo non ha ragione di esistere.
Non è colpa sua, ma di una società che con le proprie comodità si illude di poter rispondere a tutti i bisogni dell'uomo.
A me il film è piaciuto molto, e mi ha colpito il messaggio, anche se preferisco altre tematiche di questo straordinario e poliedrico regista.
Credo che l'ambientazione sia una tra le più belle della storia del cinema.