wega 9 / 10 26/02/2008 10:15:03 » Rispondi Grande affresco umanitario-naturalistico dal sapore epico per gli spazi aperti. Kurosawa contrappone sistematicamente il gelo della taiga al calore del sole, metaforicamente sul versante plastico-figurativo è la storia di una piccola stella, che porta giovialità, serenità ad un gruppo di soldati, addirittura vitale per qualcuno. Dersu citerà anche il sole, definendolo un "Homo". Meraviglioso incontro con la natura, e i suoi quattro esponenti principali, aria, acqua, terra e fuoco, una pellicola atipica, in parte girata in modo documentaristico, dall'altra con una delle più classiche e potenti drammaturgie, preambolo drammatico, dramma ed epilogo. Anche fotograficamente è impeccabile, e se gli esterni -che il regista ci da tutto il tempo per ammirarli- sono di una bellezza inconfutabile, gli interni addirittura rimandano al migliore del Bergman, una fotografia asciutta, non pretenziosa, candida, paradossalmente sembra quindi non ricercata. Il film termina con un epilogo che non ha niente a che vedere con i canoni Hollywoodiani, non c'è esaltazione, non c'è retorica, il finale di una storia di un'amicizia così profonda e casuale che non può lasciare indifferenti.