caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

DELITTO IN VIA TEULADA regia di Aldo Lado

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
phemt     6 / 10  04/02/2012 17:37:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tv movie in cui Lado si mette a fare l'Argento della situazione, sfruttando gli studi Rai di via Teulada e le comparsate di chi da quelle parti ci bazzicava in quegli anni (Baudo, le Kessler, Modugno, I Gatti, Rascel, Binarelli e altri)…
In più sfrutta un idea riciclata e una sceneggiatura confusa e poco avvincente basata tutta sugli stereotipi argentiani (la protagonista cieca, il volto ustionato, i primi piani sulle pupille, il killer guantato e nerovestito ecc…) in ritardo di almeno 4 o 5 anni rispetto al top del giallo all'italiana!

Però Lado è sempre stato uno che con la macchina da presa ci ha saputo decisamente fare (e la prima parte della carriera lo dimostra) e riesce comunque a rendere sufficiente questo mero esercizio di stile, malgrado un montaggio approssimativo… Eccellenti invece le musiche di Fabio Frizzi e grazie al caspio visto che sono le stesse di Paura nella Città dei Morti Viventi di Fulci!


Il cast (aldilà delle comparsate) è un onesto esempio di cinema di genere, peccato che il doppiaggio sia davvero pessimo! Nel ruolo di protagonista abbiamo Auretta Gai, passata alla storia del cinema di genere come Caghetta Gay, così venne rinominata dal sommo Lucio Fulci durante le riprese di Zombi 2, e Pietro Brambilla a cui Lado fa azzardare uno stupro che richiama il suo personaggio ne La Casa dalle Finestre che Ridono di Avati (unica pellicola da ricordare in una carriera avara di soddisfazioni che si concluderà con questo film)…
C' anche una giovane e irriconoscibile (almeno per me) Barbara D'Urso…

Volendo lo si potrebbe vedere come una metafora dell'allora morente cinema di genere italiano… L'assassino si aggira per i corridoio della Rai ad uccidere il vero nemico del cinema di genere, la televisione! Ma lo fa in piccole strisce andate in onda proprio all'interno di un programma televisivo, Variety (così è nato il progetto, il film non è altro che l'unione di queste strisce)… Il cinema di genere quindi ha perso prima di cominciare e la tv ha vinto!

Aldilà di questa rilettura (forzata e fatta a posteriori) il film è abbastanza trascurabile, da vedere giusto per curiosità!