thohà 8 / 10 12/09/2012 21:59:56 » Rispondi Un'insegnante si suicida e, con ottimo gusto, decide di impiccarsi in una delle aule scolastiche frequentate da bambini tra i 10 e 12 anni. Manca quindi un insegnante che porti avanti le lezioni. Ed ecco Lazhar, algerino che chiede di sostituirla. La scuola è in Canada. La maggioranza dei ragazzi è molto shockkata dall'accaduto.
La pellicola scorre fluida e ricolma di mille sfaccettature: rabbia repressa, delicatezza, violenza. Incomprensioni e grandi comprensioni.
Il finale è perfetto. Questo non significa certamente che possa essere quello desiderato. Tra mille problemi personali e di scuola Lazhar si trova a confrontarsi con la morte, ragazzini e vicende personali. La rigidezza delle istituzioni lo coinvolge, ma non lo sottomettono. Porterà la sua personale esperienza a favore dei ragazzi, che bevono assetati le sue parole. Magnifico il proprio 'tema' finale che l'insegnante sottopone ai bambini per la correzione, metaforico e malinconico, perfettamente interpretato da tutti i ragazzi. La sensibilità dell'insegnante è grande e grande è anche l'umiltà.
"Sono terribilmente angosciato, sono molto in pena per i ragazzi. L'altra notte ho sognato che erano adulti, ma parlavano ancora come dei bambini. E la colpa era mia che avevo dimenticato di mettere un po' di colore nella loro vita. Un po'... non so, qualche violetta africana in classe".