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TAKE SHELTER regia di Jeff Nichols

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oh dae-soo     8½ / 10  15/07/2012 18:42:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
leggeri spoiler

Ognuno ha la propria Melancholia.
Ognuno di noi aspetta la propria fine, cerca di immaginarsela, ne è allo stesso tempo attratto ed impaurito.
E ognuno di noi ha due modi per affrontarla, restarne in balia o cercare di eluderla, rifugiarsi.
La Melancholia di Curtis è una tempesta perfetta, un tornado devastante, una santabarbara del cielo pronta a distruggere ed eliminare ogni cosa trovi nel suo cammino.
E Curtis ha deciso di combatterla, di costruirsi un proprio rifugio per salvare sè e la propria famiglia.
Ma quella Melancholia, la sua personale Melancholia è soltanto frutto della sua immaginazione? O no?
Apparentemente Take Shelter potrebbe apparire come un film sulla follia, tematica abusata ma sempre tremendamente affascinante, ma in realtà credo che l'istanza principale sia ancora più delicata e complessa, la paura di morire. Quello di Curtis è il tipico comportamento dell'ipocondriaco grave, Curtis è convinto che arriverà quel tornado come l'ipocondriaco è convinto che in qualsiasi momento lo possa colpire una malattia grave. Non è un caso, portando avanti questo paragone, che l'ipocondriaco sia definito malato immaginario (ne approfitto, vista la tematica, per ricordare ancora una volta l'immenso Synecdoche New York) perchè è proprio questo l'asse portante narrativo del film, Curtis è un malato immaginario? Le sue visioni, i suoi sogni sono solo visioni o pre-visioni della "malattia" che teme, una malattia tremendamente reale?
Strepitoso il cast. Shannon è uno dei 5 migliori giovani attori di Hollywood, anche se qua deve riuscire a far dimenticare un doppiaggio italiano a mio modo di vedere imbarazzante (solo il suo, per il resto buono). La Chastain si conferma dopo The Help e l'attrice bambina fa più volte breccia nel cuore dello spettatore per una dolcezza infinita acuita dalla condizione di sordomutismo che la affligge.
Importantissima la coesione dei tre perchè il senso di amore famigliare che il film trasmette è grandioso. L'abbraccio tra lui, lei e la bambina dopo la sfuriata alla cena (magnifica scena, argh, mannaggia sto doppiaggio...) o l'accenno di intesa che si danno i due genitori nel magnifico ancorchè misterioso finale sono due momenti di altissima fattura in tal senso.
Splendida la figura di Samantha, una donna fortissima che più vede scivolar via il marito, più comincia a dubitare sulla sua salute mentale più però continua ad amarlo e, paradossalmente, a credergli.
La superba scena del primo tornado, quello che costringe la famiglia a rifugiarsi (take shelter) è come se rappresentasse un atto d'amore di lei verso di lui, un accompagnarlo per mano nella sua malattia e poi (con la sequenza della chiave) aiutarlo ad uscirne. E poco importa in quel momento se quella che pareva una malattia terminale era poco più di un raffreddore, Curtis doveva sublimare tutta l'attesa, tutti i preparativi, tutto il lavoro fisico e mentale fatto fino ad allora. Quel cielo terso era un'anima tersa, un'anima senza più nuvole (ah, tra l'altro magnifica la fotografia, il film ha picchi visivamente altissimi come la scena dei fulmini).
Ed ecco che arriva la beffa, il colpo di coda che allo stesso tempo è valore aggiunto del film ma anche sua possibile crepa.
Il cerchio si era chiuso, la pellicola narrativamente aveva finito il suo percorso. E lo aveva fatto in maniera perfetta.Perchè quel finale?

Torniamo al principio.

Cos'era la Melancholia di Curtis?
Una fine personale o collettiva?
La metafora di un malessere o un evento tremendamente reale?
Curtis guarda sua moglie, sua moglie guarda Curtis.
Il cenno è d'intesa.
Che sia vero o immaginario non importa.
Che sia lieve o devastante, che sia un raffreddore o una malattia terminale non importa.
Quel che conta è che lo si affronti insieme.
Tanto il rifugio già lo conosciamo.
Bisogna solo entrarci.
pier91  15/07/2012 23:59:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho visto Synecdoche New York pochi giorni fa e ho ripensato a questo film. Comunque, bel commento
VincentVega1  16/07/2012 19:24:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao giusè, ben tornato. spero tutto bene.

credo che il finale faccia riferimento al fatto che prima o poi tutti finiremo nella stessa condizione di shannon, anche noi spettatori, che non sapremo mai se sarà realtà o solo finzione.
Skorpio  17/07/2012 03:53:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti dirò VincentVega, secondo me uno dei temi portanti consiste proprio in questo punto: il rapporto tra chi è "normale" e chi è "anormale".

Se un individuo inizia ad avere delle motivazioni non "socialmente accettate" per temere qualcosa, e agisce di conseguenza, viene preso per matto dalla comunità che lo circonda. Il processo in sé è palese e anche condivisibile, ma allora, il fatto che la tempesta poi arrivi O non arrivi è quel che decide se era matto o no?

E ancora, se poi la tempesta arriva, e lui matto non è ma un "profeta", d'improvviso sono matti tutti gli altri, che invece di costruirsi rifugi lavoravano, facevano shopping con o senza carte di credito e si riunivano a cene del Lion's per "fare qualcosa di normale"?

In questi termini l'angoscia del disastro globale che monta di questi tempi, aldilà dei Maya e di varie profezie occasionali, si legge anche come una crescente e sempre più diffusa sensazione che il sistema di vita in cui abbiamo finora giocato "secondo le regole" sta andando in frantumi, politicamente ed economicamente, e che sempre più persone ne annunciano il tonfo come una vera e propria catastrofe di proporzioni bibliche - con o senza tsunami. E quindi forse il senso del film filtra anche metaforicamente su questo livello, in cui ci si può domandare se siano tutti "paranoici" quelli che avvertono che il danaro stampato dalle banche è solo un sistema di debito, e che questo sistema sta collassando con tutti gli stati che ne sono diventati schiavi, e che forse il botto sarà pesante.
VincentVega1  17/07/2012 13:01:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io non l'ho visto come un rapporto ma più come una coesione, come se shannon fosse il primo uomo di una lunga serie.
oh dae-soo  17/07/2012 01:14:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente bene Vins, niente.
Ma grazie.
No no, Shannon lo saprà *****, se è uno tsunami vero fidati che lo saprà :)
VincentVega1  17/07/2012 12:57:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non posso far altro che dirti che mi dispiace e spero si risolva tutto al meglio.