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DIAZ regia di Daniele Vicari

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  20/09/2013 11:24:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La posizione di Vicari è ben chiara, lo sguardo non è partigiano come non vi è alcuna beatificazione delle vittime. Ciò si evince dalla scena posta in apertura, con i black-block intenti a creare devastazione e caos. Messo l'accento su come tra pacifici dimostranti si nascondesse anche del marcio il regista passa all'inoppugnabile cronaca. E quindi alla terrificante mortificazione di ogni diritto democratico ed umano, causata da un manipolo di rabbiosi "rappresentanti dello stato". Uomini insoddisfatti e mediocri, incapaci di reagire ad una situazione esasperante per la quale dovrebbero essere stati addestrati. Non è una massificazione, ed è giusto che ciò sia evidenziato, anche se i dubbi e le perplessità di un paio di poliziotti sono forse l'unica cosa che spunta artificiosa in una pellicola in cui l'aderenza alla realtà sconvolge a più riprese.
I punti di riferimento vengono eretti con velocità e destrezza, poi si dà il via all'infame notte del 21 Luglio 2001 con la macelleria gratuita e i soprusi che seguirono nella "Diaz" e nella caserma di Bolzaneto.
Cinema di denuncia quindi, non contro il sistema per forza ma necessario nel mettere a nudo fatti vergognosi insabbiati sotto la cortina fumogena della solita Italia che urla e strepita, ma quando c'è da scendere in campo per difendere il diritto alla propria libertà china la testa come il più pavido dei servi. Fa indubbiamente piacere riscoprire un approccio impegnato a queste latitudini, soprattutto asciutto ed intelligente nel mettere il pepe al **** a quei poteri forti corrotti ed inadeguati in modo imbarazzante.
Gli attori più noti restano in panchina, il quadro corale è illuminato dai volti comuni di ragazzi che nonostante una recitazione non sempre all'altezza regalano spontaneità e naturalezza alla pellicola.
Polemiche e facili speculazioni meglio lasciarle da parte, come del resto gli aspetti politici, i meriti stanno nel dare ritmo vertiginoso a fatti davvero inconcepibili con i perchè sospesi nell'aria alla disperata ricerca della motivazione anche più assurda.
Lo scempio è ora accessibile tutti, non ci sono più scusanti, è sufficiente aprire gli occhi.