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GIORNI D'INVERNO regia di Wang Xiaoshuai

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Ciaby     9 / 10  24/04/2012 15:31:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dong e Chun erano due giovani pittori quando si sono incontrati all'Accademia D'Arte di Pechino, finendo per innamorarsi e sposarsi. Poi passati all'insegnamento, la coppia parte alla ricerca di modi per guadagnarsi da vivere, inconscia del fatto che si sta spezzando l'equilibrio.
A mancare è la passione, che convince Dong ad abbandonare la sua compagna, che sogna di andare negli Stati Uniti.
Chun, però, torna e dà all'amato una notizia: "Sono incinta." Lui riaffezionatosi a lei, decide di tornarci insieme, mostrandole i luoghi dove è cresciuto. Ma basterà a far sì che il loro amore non si disintegri?

Film splendido e semplicissimo, "Giorni D'Inverno", è la testimonianza diretta e avvolgente di un lento spegnersi: a spegnersi è il rapporto tra due persone che, non solo si amano, ma che condividono tutto: dalla passione per l'arte alle abitudini. Perchè si spegne l'amore? Il regista ce lo mostra senza spiegarlo: il rapporto si fa più fragile, sprofondando in un'incomunicabilità che priva la vita di colore, aleggiando nella noia e nel vuoto.

L'unica speranza sembra l'arte, ma anche questa è legata agli affetti e alle introspezioni. A nulla serve scavare a fondo nella propria vita, per salvarsi, se non si sanno nemmeno riconoscere i ricordi e i familiari: provarci è solo la vana illusione che qualcosa si stia riaccendendo.
Girato totalmente in bianco e nero, con lunghi silenzi, fiumi di sigarette e, soprattutto, con il celebre pittore cinese Xiaodong (che riapparirà nel biografico "Dong" di Jia Zhang-Ke) in veste d'attore, "Giorni D'Inverno" è un film semplicissimo, breve e che sembra durare all'infinito: perchè allo spettatore viene riversato tutto il tedio di una coppia che si nasconde dietro i sorrisi e i baci appassionati. E lo spettatore, per puro voyeurismo, accetta la sfida, finendo per ferirsi.

è un film freddo, forse anche cupo, con un finale ambiguo e una regia meravigliosa che si rifà alla Nouvelle Vague francese. Da non perdere.