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36 - QUAI DES ORFÈVRES regia di Olivier Marchal

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JOKER1926     7½ / 10  16/11/2014 15:21:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il modello del poliziesco ebbe una grande vita nella cultura francese, anche l'Italia lo propose ma in modo diverso. Alla cultura e allo stile del poliziesco appartiene Olivier Marchal.
La trama proposta da Marchal è compatta e al contempo mostra una logica importante; gran parte del lavoro viene svolto, nel frangente, da un copione che trafigge e crocifigge, a più ondate, i suoi protagonisti.
Le pedine di un gioco maldestro e malato sono incarnate dalle facce di Daniel Auteuil e Gérard Depardieu, per chi ha seguito anche altre produzioni della regia simpatizzerà, per forza, per il primo citato, ossia Auteuil.
L'evolversi della cosa ne "36" è amara e incalzante, i protagonisti vivono e agiscono sopra le righe, in un contesto che definire famelico è semplicemente un eufemismo.

L'amante del genere apprezzerà ancora Marchal, diciamo che questo regista rappresenta una specie di evoluzione del poliziesco (o Polar), insomma le dinamiche saranno sorrette da un ritmo ulteriormente più potente e da una massiccia caratura di spietatezza e azione sanguinaria. Su questo, in effetti, il regista si muove benissimo e quindi "36" sia sul piano stilistico che nel suo collage di scene forti mantiene alta la bandiera.
Alla fine della visione permane la certezza di un nome e dunque di una garanzia di genere; le uniche cose un po' stonate riguardano parte della trama, parliamo di piccole forzature, che romanzano un po' il film. Ma quasi tutte le pellicole cinematografiche partono con l'intenzione di intrattenere oltre che a dare la propria morale; senza forzature il compito diventerebbe di impossibile (o quasi) realizzazione.