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GLI SFIORATI regia di Matteo Rovere

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outsider     4 / 10  23/07/2012 12:03:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho visto questo film nella versione dvd, pertanto dopo, come il mio solito, ho completato lo studio dell'opera nella completa visione del making of, delle interviste e dell' intervista singola allo scrittore veronesi, dal cui libro il film e' tratto.
veronesi non partecipa alla sceneggiatura pertanto, non avendo letto il libro di questo vero artista della penna, mai parola fu piu' azzeccata, chi vedra' l'intervista ed il tema trattato (la grafologia) capira', non posso scendere in deprezzamenti del romanzo per motivi di obbligata moralita'.
perche' dico questo? perche' con il film faccio questo, essendo rimasto schifato e sbigottito davanti ad un'opera che, per esprimere un concetto chiaro, semplice alla fine, non rivelatore di chissa' cosa, non sorprendente, ma un epilogo che segna la visione di una svolta per i personaggi, si ricorra ad una situazione abietta, veramente orribile. e' il segno della caduta dei valori, dei significati della vita, della realta', del limite estremo cui si e' giunti pensando di potersi esprimere con quello che, un essere sano, considera improponibile, sporco, aberrante.
uno dei personaggi di verdone definirebbe questa visione ( alla fine), come porno anarchia, un altro direbbe :" e no, questo e' troppo, questa non l'accetto".
ma qui c'e' poco da accettare o meno, se si e' sani, si capisce che non si tratta di poter superare limiti di accettazione.
io non posso scendere nei particolari altrimenti ricado nello spoiler piu' totale, anche se il desiderio, unito al fastidio ex post visione, per la consapevolezza del punto cui e' giunto il cinema, ci sarebbe, c' e' stato. poi la quiete va a riequilibrare un commento a freddo; ma sono fermamente convinto che la vecchia mano del sapiente debba guidare e dunque mi sento un paladino, un baluardo, una guida ai giovani pargoli che mi leggessero, mai come in questo momento io sono sicuro di svolgere un servizio sociale tramite questo sino che spesso propina singolari stupide opinioni sui registi osannati in quanto sconosciuti e snob.
Tornando al film, devo dire che il lato tecnico e' curato. E' ben musicato e la qualita' e' buona, anche se solo 2.1. Colori e inquadrature buone.
La recitazione? Mah, cinematograficamente parlando e' sufficiente. nulla di che. santamaria cosi' cosi', passabile per il personaggio, Riondino lo trovo sempre e comunque insopportabile, ma recita la parte piu' semplice, il protagonista dal nome improbabile, tale Mete con l'accento sulla prima "e" un ragazzo dei tanti che affollano il cinema. insomma, assolutamente una linea sotto le recitazioni dei film di moccia che gia', pur piacendomi, sotto questo aspetto e' normale non brillino, in quanto portano sullo schermo la naturalezza di un'eta' o di alcune situazioni in cui non bisogna esprimere un'arte in particolare ma serve l'autenticita' del ragazzo in se stesso. qui la recitazione del protagonista e' carente in molti punti, esempio i dialoghi con il padre, il cui rapporto triste si basa su un dramma quasi inesistente, undramma irrisolto di cui non ci si spiega l'esistenza. se il padre era quello e si era diviso semplicemente dalla madre anni prima quale motivo di questo contrasto? allora il mondo di oggi dovrebbe implodere e, chi vive davvero tragedie familiari, cosa dovrebbe fare? e poi, diciamolo, il protagonista gode dei soldoni del padre, dei favori, lavora da giovane come realizzato in questo improbabile modo comunque continuo. cioe' , tutto questo voler trovare un vortice di malessere naufraga invece nel fan*****smo di questi brutti visi intonsi, sudaticci, malvestiti con abiti costosi ma mal portati. l'attrice giovanelli una bambola da spruzzo nelle mutande per il maschio BaFFo virile, ma innervosisce, appunto, la sporcizia che ha pervaso il mondo, la corruzione della carne che questi registicome rovere, che pure in qualche posto saranno validi, vogliono rappresentare come incidente di percorso per ritrovare un ordine esistenziale, in cui, dall'altro lato della storia, e' simbolico il gettar nel fiume le chiavi da parte di Asia o il calciar la palla, tornando a questo Mete, per restituirla ai ragazzini che giocavano.
Poi, oltre questo, tutta la parte che riguarda il contorno, cosi' come il semi coatto padre, e' ricostruita in modo stucchevole, cioe' dando per scontato una piattezza di fondo in contrasto con il bel rapporto che quest'uomo ha invece saputo costruire con la donna spagnola che diviene moglie dopo oltre 20 anni di convivenza e amore. Dai, "nun reggeeee", direbbe un terzo personaggio di verdone.
E Roma, Roma! Ma dove esiste la citta' cosi' vuota, nemmeno ad Agosto. E lo dice uno che ad Agosto ci torna sempre aRoma.
Comunque, alla fine, forse, mi spiace che il mio commento spingera' i giovani che si saranno rotti le ba lle a leggermi a vedere il film. io volevo compiere una missione e spero di esserci riuscito. ovvero dire ai giovani..leggete lo spoiler dopo la visione....che

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di prendere le debite distanze dalla schifezza mostrata nel film, di operare un actus iudicandi, come dicono quelli che parlano bene.
inoltre volevo veramente, in questa sede, definire l'opera con un giudizio, ( parola che qui, come pochissime volte accade in me, non faccio fatica ad utilizzare) come una schifezza, una cosa aerrante, abominevole, odiosa, disgustosa e per menti malate e desidero che il mio giudizio pesi, perche' non si possono proporre situazioni del genere. di gente malata ne e' decollata molta gia' negli anni '70, sentendosi piu' liberi e non castrati dalla societa' i cattivi che in altri tempi avrebbero represso il proximo in altri modi si sono dati allo sfogo delle proprie deviazioni ed aberrazioni sessuali, basate appunto su morbosi e contorti sensi aberranti. Qui si legalizza, si legittima una possibilita' che deve essere additata, messa alla berlina.
Mi meraviglio di Fandango ( forse non troppo) e della Mondadori. Ma e' pur vero che basta incassare no? Che schifo.
non vedetelo e, se lo vedete, accendete il cervello ragazzi. sempre alta e forte la bandiera, per una crescita sana.
il vecchio Outsider