Beefheart 7 / 10 09/11/2005 17:10:23 » Rispondi Molti commettono l'errore di pensare che Tod Browning (regista) abbia la pretesa di fare il paladino delle cause perse tentando di "riabilitare" i più sfortunati salvandoli dalle brutture dei normali, salvo poi contraddirsi ipocritamente sfruttando a sua volta le debolezze di cui si fa portavoce. Niente di più falso. Mi spiego: si, c'è la morale della avida normalità senza scrupoli che infierisce sulle innocenti mostruosità, ma senza troppo buonismo. Infatti questa mostruosità non è poi così innocente e Browning, attraverso la "legge dei Freak", parla chiaro sin dall'inizio: chi nuoce ad un freak dovrà fare i conti con tutti i freak. Quantomeno vendicativi direi. Poco drammatico e molto grottesco. Scuotere lo spettatore è l'obiettivo dichiarato ed i freaks sono il mezzo, su questo non c'è dubbio, ma in mezzo c'è anche la genialità di farlo avvicinando lo spettatore alla fonte del "disagio", fino a fragli prendere confidenza con essa. La quotidianità vista con gli occhi dei freaks, vissuta in mezzo a loro, porta a solidarizzare con loro fino ad esultare per lo scoppiettante trionfo finale di cinismo e vendetta. Evviva i buoni sentimenti.
Dick 13/09/2007 13:41:57 » Rispondi Come ha scritto anche JellyBelly vuole mostrare la loro umanità sia nei pregi che nei difetti. Ma quello che hai scritto è derivato dai commenti indietro?
Beefheart 13/09/2007 17:02:02 » Rispondi Non solo. La critica alla presunta ipocrisia di "Freaks" arriva da più parti. E' passato parecchio tempo da quando lessi i commenti precedenti al mio, dunque ora non ne ricordo i contenuti; ad ogni modo anche in ambienti estranei a Filmscoop ho sentito le stesse "contestazioni" di cui sopra... Io ritengo che un film non-buonista, non può essere nè ruffiano nè ipocrita. Al limite, fastidioso. Ciao ciao