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GOOD AS YOU regia di Mariano Lamberti

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     6 / 10  17/04/2012 01:24:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da gay devo dire di aver riso moltissimo.
E devo ammettere che soggettista, sceneggiatore e regista conoscono molto bene le abitudini di molti gay e molte lesbiche, soprattutto capitolini.
Si potrà discutere se l'estrema caratterizzazione dei personaggi (voluta) sia eccessiva, tuttavia in una commedia "ci sta". E devo ammettere che di eccessi non ce ne sono poi così tanti come si potrebbe immaginare perché la realtà si avvicina molto a quanto narrato.
Il taglio è volutamente leggero e televisivo, anche se nella seconda parte e soprattutto nel finale il film assume posizioni "politiche" (in senso alto) ben precise.

Purtroppo, però, il film non è esente da difetti, il principale dei quali è proprio la sua "romanità": in provincia questo stile di vita "collettivo" esiste meno, per esempio. Si è più soli, talvolta drammaticamente soli.
Ma soprattutto è un film che manca dell'aspirazione universale: poteva essere una riflessione sull'immaturità generale, sull'incapacità di saper costruire rapporti interpersonali e di coppia, sul crescere attraverso le delusioni sentimentali e sullo sperimentare nuove forme di famiglia, invece, partendo dal presupposto errato che vivere la propria omosessualità in questo Paese sia cosa generalmente accettata, l'effetto finale è che il pubblico eterosessuale non sa di cosa si parli o semplicemente si rifiuti di accettare queste realtà, mentre il pubblico LGBT è chiamato a ridere dei propri difetti, tic nervosi ed eccessi vari.
Una pellicola del genere poteva essere una gradevole commedia per tutti in un Paese dai costumi sociali evoluti: in Italia risulta essere troppo avanti sia per le persone etero medie che non conoscono le realtà gay, sia per le stesse persone omosessuali che difficilmente accettano di ridere di se stesse quando ogni giorno devono combattere contro discriminazioni familiari e sociali, offese alla propria dignità e disinvolti proclami razzisti pubblici provenienti da politica e religioni.

Il finale che mette insieme la sostanziale immaturità "in divenire" dei protagonisti, la gioia di fare famiglia allargata con la creazione di una nuova solidarietà interpersonale e di una nuova genitorialità, non basta a dar spessore ad una pellicola che doveva limitarsi al divertimento autoironico mentre, ahimé, risulta alla fine dei conti semplicemente autoreferenziale.

Il mio 6 va alle risate che mi sono fatto e al buon affiatamento degli attori (alcuni dei quali veramente magnifici, fisicamente parlando!!!)

P.S.: Quanto alle scene di sesso -peraltro accennate- direi che in una commedia media italiana "per famiglie" (leggesi "cinepanettone") ce ne sono di ben più pesanti ed esibite. E la stessa volgarità di alcuni dialoghi mi sembra ben al di sotto della media di certi analoghi prodotti "etero"...