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IL CAVALLO DI TORINO regia di Bela Tarr, Ágnes Hranitzky

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Badu D. Lynch     10 / 10  14/04/2013 23:27:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A Torinoi Lò (Il Cavallo di Torino) è il canto del cigno di Bela Tarr. Un film straordinario e immenso, che inquadra la quotidianità dell'essere umano ; la ripetitività dei gesti giornalieri e l'aspettativa inconscia che qualcosa di nuovo succeda, che la normalità venga stravolta e si modifichi in qualcosa di diverso - non necessariamente migliore o peggiore, ma semplicemente con l'aspettativa silenziosa che arrivi un giorno che abbia un aspetto differente, come una ventata d'aria fresca. Tutto ciò si sviluppa come se fosse una sorta di malattia esistenziale ; un continuo ripetersi e susseguirsi delle stesse azioni, stessi movimenti e stessi atteggiamenti. E' quasi un virus primordiale, un cancro cosmico che caratterizza l'uomo ; non viene rappresentata la morte, ma la vita in tutta la sua lentezza devastante, in tutto il suo procedere lento e goffo, come fosse un cataclisma abituale che non devasta le nostre giornate, ma le rende dannatamente ordinarie e identiche l'una con l'altra. Un film che inquadra la pesantezza della vita umana : focalizza e risalta gli strascichi interiori ed esteriori che ci portiamo dietro da tempo remoto, che appartengono alle radici della nostra esistenza ; tutto questo ripreso con totale realismo, sintetizzato nello strazio e nella difficoltà di compiere anche le attività più comuni e banali, ad esempio : andare a prendere l'acqua dal pozzo, cucinare, vestirsi, guardare fuori dalla finestra ; tutto questo è accompagnato da una tristezza vitale e un malessere primigenio che costringe lo spirito a degli sforzi disumani che il nostro subconscio nasconde sapientemente. La pellicola ci (di)mostra quindi, che in ogni tipo di esercizio, fisico o mentale che sia, c'è qualcosa di sbagliato - l'errore sta alla base del mondo.
In tutto questo disagio terreno, il vento ha l'aspetto del disastro ultraterreno, una sorta di punizione indefinibile, un destino avverso inspiegabile, che è in realtà la continuazione degli sbagli delle persone di questo pianeta ; la tempesta rallenta ciò che è già rallentato, consuma ciò che è già consumato. A chi vogliamo dare la colpa? All'uomo o a Dio? Forse ad entrambi?
A Torinoi Lò è lo specchio filmico che il regista pone davanti allo spettatore, e mostra, senza finzioni hollywoodiane, un evoluzione inconsistente e banale, la consapevolezza passiva dell'abisso, il ripetersi del nulla, il propagarsi del vuoto giornaliero che diventa pesantemente sostenibile. Questa meravigliosa opera è, simbolicamente, la risposta a 2001 : A Space Odissey. La pellicola di Kubrick terminava con una spinta filosofica, un invito a proseguire il viaggio, il cammino dell'essere umano ; Il Cavallo di Torino è la risposta a questa spinta, la prosecuzione di questo viaggio : l'uomo blocca il suo percorso evolutivo e patologicamente parlando, decide di perpetuarsi sotto forma di azioni meccaniche e cicliche - giorno dopo giorno, all'infinito - senza più nessun tipo di ambizione, ma aspettando che qualcosa di inconsueto accada, senza però fare il minimo sforzo perché ciò avvenga. Il lungometraggio è sostanzialmente la fine di tutto o, se volete, l'inizio di nulla. Una pellicola che ha il fascino dell'apocalisse, come se fosse l'ultimo e definitivo urlo disperato del cinema, la non-risposta a tutte le domande, la conclusione risolutiva.
Il film esprime un concetto semplice e limpido, che Bela Tarr trasforma in un'opera fantasticamente inquietante e drammaticamente riflessiva.

Capolavoro incommensurabile.
Crimson  21/04/2013 19:45:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bravo!
Badu D. Lynch  21/04/2013 21:44:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie!
Questa è la recensione più "imprecisa". Successivamente ne ho scritto un'altra modificando gli errori, correggendo le ripetizioni e ho aggiunto un paio di righe. Il Cavallo di Torino è il mio Bela Tarr preferito, nonché tra i film che preferisco in assoluto.
Crimson  22/04/2013 00:12:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è piaciuto molto anche a me. Hai un blog?
Badu D. Lynch  23/04/2013 10:39:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, scrivo (anche) su un'altra piattaforma.