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IL CAVALLO DI TORINO regia di Bela Tarr, Ágnes Hranitzky

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CinemaD'Arte     10 / 10  08/05/2013 14:57:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il cineasta ungherese, forse uno degli ultimi VERI maestri rimasti, filma una pellicola immensa, non da vedere, ma da vivere in tutto e per tutto, una vera e propria opera d'arte sotto forma di film. Ad iniziare dalla maestria con cui dirige, grazie ai bellissimi piani sequenza, vero e proprio cavallo di battaglia del regista, passando da una fotografia in bianco e nero che definire sublime non sarebbe ancora abbastanza; come del resto non si può non accennare alle magnifiche interpretazioni dei due attori protagonisti, János Derzsi e Erika Bók, o alla colonna sonora (composta da unico brano musicale ripetuto in vari momenti) capace di far percepire allo spettatore quel senso di disagio e pesantezza necessari per accompagnare una pellicola il cui tema principale, a detta dello stesso Béla Tarr, è "la pesantezza dell'esistenza umana". Estenuante, faticoso, spossante, debilitante: il degrado dell'esistenza, la pesantezza della vita, non c'è altro da fare se non rimanere seduti, aspettando la propria fine.