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IL CAVALLO DI TORINO regia di Bela Tarr, Ágnes Hranitzky

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Danae77     8½ / 10  06/10/2015 18:26:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La rassegnazione fa da cavallo di battaglia in questa pellicola straordinaria. Un lentissimo declino verso l'oblio, l'umana esistenza schiacciata da un'inesorabile onda d'urto segnata dalla natura, madre ormai stanca dei continui stupri subiti. Il bianco e nero come assenza di colore della vita, la monotonia dei gesti ripetuti giorno dopo giorno, sempre uguali, come lo scorrere inevitabile del tempo, giudice di azioni. Il silenzio tra i legami di sangue, rotto solo da un narratore asettico, estraneo alle faccende, dall'inquietudine dei viandanti e dal vento, l'unico vero protagonista. Un debole e poco convinto tentativo di fuga da una realtà senza via di scampo, miseramente fallito, falciato dalla paura dell'incerto, come se il certo fosse certezza assoluta e rassicurante. Un drammatico quadro di un'apocalisse.