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GOMENNASAI regia di Mari Asato

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speXia     7 / 10  08/03/2012 18:46:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Case, appartamenti, cisterne, cellulari, videocassette, scatole, siti web, supermercati, bambole, extension per capelli, foreste, treni, bagni scolastici, ospedali, armadietti, documentari, coniglietti peluche, canzoni, forcine per capelli, specchi, viali, audiocassette, anelli, carillon, sigarette, fotocopiatrici, hotel, motel, scuole, violoncelli, bambole, dipinti, gradinate, scarpette, parrucche, dormitori, serpenti, film, neonati, automobili, fotografie, lettere, alberi, tamburi, gatti, anfore, bulbi oculari, templi, locande, luna park, uffici, villaggi, castelli....

Domanda: cos'è questa listona enorme? Gli appassionati di horror asiatici l'avranno già intuito. Questo è un elenco di tutte (o meglio, buona parte) le cose, le persone, i luoghi maledetti/spettrali degli horror orientali. Un altra domanda sorge spontanea: perchè mi sono messo a fare una lista così grande e impegnativa? Semplice. E' solo per farvi notare come i registi asiatici riescano a creare storie belle e intriganti, talvolta geniali, intorno agli elementi più banali e quotidiani.
Ma questo Gomennasai possiede una delle maledizioni più assurdamente geniali che abbia mai visto. Sì, perchè ad essere maledette sono le cose più semplici, che usiamo ogni giorno (persino io, ora, le sto usando), e allo stesso tempo più impensabili: le parole.

Riuscire a scrivere in lettere la propria tristezza e il proprio rancore, in modo che chiunque le legga ne sia vittima. E' un po' questa l'originale maledizione di Gomen Nasai.
La trama del film, tratta da una presunta storia vera, è abbastanza semplice: una studentessa odiata da tutti (e che odia tutti) scopre quasi casualmente questo misterioso modo per vendicarsi, e decide di metterlo in atto, con risultati che alla fine saranno devastanti. La storia si divide in 3 parti: la prima, una sorta di "preludio" della maledizione ; la seconda, cioè la migliore, racconta la cupa e tristissima vita della nostra povera studentessa vendicativa ; la terza è la confessione di una sua compagna di classe (che sia un omaggio al capolavoro di Nakashima?), che spiega cos'è successo dopo.

A volte, però, si ha l'impressione che le parole, questa geniale arma, non siano state sfruttate molto bene. Ogni tanto la trama presenta anche qualche piccola banalità, specialmente nel finale.

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Per fortuna, il film compensa questi difettucci con delle scene inquietanti, spaveni riusciti e un bel po' di sequenze veramente ansiogene. Questo grazie anche alla splendida interpretazione della Miyabi, dallo sguardo gelido e il sorrisino terrificante.

Il film ha fatto successo, più che altro, per il cast, che vede come protagoniste le "Buono!", un gruppetto pop giapponese, che nonostante come cantanti non mi siano mai piaciute particolarmente (non amo il J-Pop in generale, K-POP FOR EVER!!!), si sono dimostrate veramente brave come attrici. Ma una nota di merito va alla già citata, veramente bravissima, Miyabi Natsuyaki. Senza la sua interpretazione orrorifica, alcune scene non avrebbero avuto un briciolo di suspence. Inoltre le tre componenti fanno anche due apparizioni, all'inizio e alla fine, nel ruolo di loro stesse, che spiegano un po' la storiella del film e svelano la sorpresina finale.
Questa è una cosa più che ottima, se si pensa ad altri film che avevano come protagoniste delle cantanti, ma assolutamente inette alla recitazione (vedi le ragazzine urlatrici del discretuccio Shirome).

La regia è affidata alla brava Mari Asato, già avezza al genere, con l'ottimo spin-off di Ju-On, Girl In Black, e altri horrorini meno conosciuti. Come sempre, si dimostra molto brava nel dirigere la fotografia, che infatti è curata e pulita, con tonalità grigiaste tenebrosamente affascinanti. Buone anche le scene splatter. Un po' meno convincente è la colonna sonora, a volte leggermente fuoriluogo, con musichette un po' troppo movimentate in scene piuttosto tranquille. La theme song, intitolata Deep Mind, è ovviamente cantata dalle Buono!, e a mio parere è la loro unica canzone discreta.

A detta delle Buono! il finale doveva essere qualcosa di scoinvolgente. Beh, sicuramente scoinvolgente non lo è, però bisogna ammettere che è simpaticissimo, nonostante sia una trovata commerciale più che evidente. Per coincidenza (almeno spero), mi è anche preso un colpo di tosse!

Insomma, Gomennasai è un horror riuscito, a volte un pochino banale, ma in ogni caso inquietante ed interessante. Trovatelo e vedetelo, e fatelo vedere a tutti gli amici, e dite ai vostri amici di farlo vedere ad altri amici....fatelo, vi prego...VI PREGO!!!!

Ps: per tutti quelli che si chiedono cosa significhi il testo in giapponese all'inizio del film, ecco una traduzione made by me!


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