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HATCHET 3 regia di BJ McDonnell

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BlueBlaster     6½ / 10  21/06/2013 13:15:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La dinamica si ripete e per la seconda volta tutto inizia esattamente alla fine dell'episodio precedente (metodo di proseguimento che non mi dispiace affatto, sempre che un buon pezzo metal all'inizio dei titoli) con la protagonista che fa letteralmente in mille pezzi Victor Crowley!
Come detto nel commento precedente questa saga sta ricalcando le orme di "Venerdì 13" sia per i motivi/maledizione che spingono il mostro ad agire, sia per le location paludose e boschive e sopratutto per la figura di questo villain immortale (che ricorda il Jason nella seconda metà dell'epopea creata da Cunningham)...
L'immortalità di Victor è quantomeno spiegata e quindi la sceneggiatura regge nei limiti del genere.
Peccato che Victor Crowley, per quanto distruttivo e privo di pietà, non abbia lo stesso appeal di Voorhes...sarà un fattore nostalgico o la mancanza di una maschera caratterizzante , visto che qui l'assassino è praticamente una "caricatura" (un gigantesco redneck deforme in salopette).
Comunque una cosa di cui non ci si può lamentare in questa serie è la mancanza di gore e di fantasia nelle morti...il bodycount è anche qui piuttosto elevato e non si risparmia proprio nessuno, le viscere abbondano e di discreta fattura, la crudeltà di Victor non ha eguali nel genere slasher e se ne vedono di tutti i colori ma sempre mantenendo quella vena (anzi sarebbe meglio dire arteria) di comico-demenziale.
Il cast si arricchisce di un paio di volti noti al pubblico dell'horror con ad esempio un ancor bravo Zach Galligan (Gremlins e non solo) nei panni dello sceriffo ed un cameo di Sid Haig...Danielle Harris (ma quanto piccola è sta attrice) perde centralità rispetto alla pellicola precedente ma in compenso acquisisce una cattiveria ed una *******ggine non da poco che ad essere sinceri mi ha irritato alquanto! E poi ancora una ottima Caroline Williams, il gigantesco Derek Mears che crede di tener testa al nostro cattivo e l'ormai fedelissimo della saga Parry Shen che è il più simpatico e probabilmente (se vi sarà un seguito) il nuovo protagonista.

Personalmente questo terzo capitolo l'ho apprezzato più del secondo (ma comunque meno del primo) perché non ci sono tempi morti, la maggior parte del tempo le azioni si svolgono nella oscura e malsana palude, si ritrova la giusta ironia, ci sono degli ottimi momenti di survival-horror e sopratutto tanto gore!
Questa piccola saga ha preso una sua forma che la contraddistingue e piaccia o meno ha il suo motivo di esistere perché è una rinascita del vecchio slasher ma tutto estremizzato e caricato all'ennesima potenza...per chi ama il sangue!