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MACHINE GUN PREACHER regia di Marc Forster

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  09/12/2015 10:52:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da ex galeotto tossico dedito allo spaccio e alle rapine, a missionario laico dal grilletto facile in terra d'Africa. Più esattamente in una zona di guerra tra Uganda e Sudan dove da anni imperversa la legge criminosa di Joseph Kony e della sua LRA. Il tizio in questione risponde al nome di Sam Childers, colpito profondamente e quindi convertitosi al cospetto degli orrori di cui è stato testimone dopo un viaggio nel continente nero.
Il film di Marc Forster si basa sulle imprese di questo controverso personaggio, cristiano atipico, in quanto al crocifisso e al verbo preferisce la pallottola. Questo dopo un'evoluzione psicologica molto superficiale, in cui il racconto si fa didascalia imbarazzante, edificato su un susseguirsi di episodi incollati tra loro alla meno peggio.
Le emozioni vengono messe in disparte a favore di una volontà divulgativa ammirevole dal punto di vista della sensibilizzazione dell'opinione pubblica, che purtroppo diventa becero intrattenimento da action di serie b dal punto di vista cinematografico. Senza contare la forma sleale con cui i vari drammi ci vengono spiattellati in faccia, usando i bambini come mercanzia ricattatoria.
Un peccato davvero perchè il personaggio, praticamente una contraddizione vivente, avrebbe meritato ben altro approfondimento. Forster, regista almeno agli inizi della carriera in grado di far trasudare i sentimenti dai suoi lavori, si dimentica completamente lo spessore intimo, ricorrendo a conversioni facili e a una trama che punta l'obiettivo sul predicatore e sui contrasti incarnati da esso in maniera troppo sbrigativa.
Chiaro ed encomiabile il messaggio di non volerne santificare le gesta senza mettere in dubbio parte del suo operato, ma tutto giunge ovattato da un impianto ripetitivo, incapace soprattutto di riportare la drammaticità di fatti realmente avvenuti e la gravosa entità dei conflitti interiori. Sprecato Shannon nel ruolo di spalla, come protagonista avrebbe offerto più sfumature ed incisività rispetto ad un Butler comunque positivo.