kowalsky 7 / 10 27/09/2006 21:32:51 » Rispondi Ancora una volta mi trovo totalmente in disaccordo con la media, il debutto alla regia del figlio di Gabriel Garcia Marquez (vero?) è un'opera solo apparentemente esile che pero' riesce a scavare nelle solitudini con abilità e un senso profondo di rispetto e sensibilità. Ricorda vagamente un'altro film, "crimini del cuore", e gli nuoce un certo fatalismo quando racconta di queste donne spesso incapaci di ribellarsi e un'esistenza uniforme e magari anche dolorosa... E soprattutto la direzione delle attrici: impossibile non celebrare l'angoscia interiore di una Glenn Close che recita quasi esclusivamente con gli occhi, o quantificare la desolazione di chi vive esclusivamente per il suo spazio aptico (la ragazza cieca, cfr. non ricordo l'attrice). Certo mancano risposte davanti a una tanto profonda riflessione di vite perdute: c''è anche spazio per una pantonima poetica, i tentativi di seduzione di un nano. Lo spettatore diventa tanto buono che il film ne prende atto, o almeno così sembra. Pero' non si fatica e uscire con il cuore lievemente a disagio: non è poco in realtà
kowalsky 27/09/2006 21:33:38 » Rispondi Era la Diaz? Checchè se ne dica qui è molto brava
Phelps 27/09/2006 21:34:57 » Rispondi a kowalski consigliami un film come si deve