Febrisio 8 / 10 24/03/2013 14:30:45 » Rispondi Vincitore di una serie di premi, tra i quali l'orso d'argento alla berlinale, e miglor film Svizzero ai Quartz, Sister vanta un finale tra i più penetranti degli ultimi anni. Quell'ultimo frame riassume un ennesimo allontamamento diventando nel contempo un confortevole sorriso per lo spettatore. Il dilagante disagio famigliare è equilibrato da legame ad elastico, che fa da collante ed è indivisbile. Molto emblematiche e forti alcune scene, come ad esempio quella in cui il bambino paga la sorella, o come tutte quelle in cui i ruoli s'invertono. Il quadro vintage, si trasforma in un mondo capovolto quasi surreale, invisibile anche alla burocrazia. I picchi di dolcezza contrastano l'ingiusto disequilibrio di responsabilità distribuito ai due protagonisti. Per quanto solitamente i ragazzini troppo maturi siano fastidiosi, quello della Meier è una figura determinata, racchiusa in un piccolo Vucumprà alpino poco arrendevole al rifiuto, per una semplice carezza o per un affetto. Dopo Home, la regista Svizzera ritorna a raccontare la famiglia da un angolazione ancora più propizia per analizzarne i sentimenti.