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COSMOPOLIS regia di David Cronenberg

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elio91     8½ / 10  31/05/2012 22:49:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Continua Cronenberg a trasportare sul grande schermo i romanzi intraducibili del '900: lo fece con il delirante Pasto Nudo (uno dei suoi capolavori), poi Crash e adesso questo criticatissimo Cosmopolis. Scritto da uno dei maestri della letteratura americana, quel Don De Lillo di cui tanti si prodigano ad elogiare i romanzi ma che a conti fatti è anche uno di quegli scrittori che è durissima leggere, principalmente per lo stile in cui la parola predomina sull'azione fino all'eccesso cerebrale. E non tragga in inganno l'elogio costante della critica, De Lillo è uno scrittore che ha spaccato a metà un pò tutti e solo per questo andrebbe menzionato come autore di assoluto valore.
Cosmopolis di David Cronenberg nasceva quindi per dividere, soprattutto se il canadese decideva di partire dal Verbo, dalla pagina scritta, trasportando di fatto tutto il romanzo sul grande schermo cosi com'è o come dovrebbe essere cinematograficamente. E allora, si chiedono in molti? E ALLORA?
Qualcuno provi a leggere lo stile ostico di De Lillo, il tempo narrativo che si fonde in un continuum al di fuori del tempo stesso tra presente, futuro e passato, il delirio razionale dei suoi personaggi e gli scatti di follia (?) improvvisa. Cronenberg ce l'ha fatta, senza scendere in compromessi ha fatto del Cosmopolis letterario un film di difficilissima visione, noioso per i più, certamente cerebrale e verboso fino allo sfinimento.
Ciò che di fatto non mi va giù sono le critiche di non cinema che questo film si porterà dietro per tantissimo tempo da parte di alcuni detrattori; la parola per molti non è appannaggio della cinematografia dove tutto parte dall'immagine. Ma a me sembra si sia incappati in un grosso equivoco: in Cosmopolis Cronenberg privilegia l'aspetto verboso rispetto a quello dell'azione ma di fatto crea un'atmosfera apocalittica e schizoide ma sempre glaciale e "ragionata"; il suo cinema sembra lontano ma in realtà Cosmopolis ne è impregnato nei temi, non solo da quegli scatti lontani di grottesco sessuale, violenza ostentata o momenti puramente assurdi (i terroristi dei topi e quello della crema pasticciera). Certo, perché Cronenberg è rimasto fuori dalla limousine.
Al di là di questo, il film ha un montaggio molto veloce e i continui scambi sembrano atrofizzare lo spettatore che non se ne rende conto: Cronenberg segue i dettagli, a volte ossessivamente, non si è ovviamente limitato a scrivere la sceneggiatura in sei giorni; che poi ovviamente tutto è già nell'opera letteraria, perché bisognerebbe aggiungere dialoghi o temi che non centrerebbero nulla? Cronenberg rimane comunque un maestro quando riesce a creare all'interno di scambi verbosi un angoscia crescente, che sembra lì lì per esplodere ma in realtà implode in sé stessa lasciando sgomenti. Salvo poi scattare in episodi di incredibile violenza, tanto veloci quanto sconvolgenti.

Cosmopolis è l'odissea (riferimento non casuale) di uno spettro che ha in mano il mondo, nell'immenso palco delle strade di New York dove incontra altri spettri, residui di una vita implosa; come se non bastasse, profetizza il presente in un certo senso.
Il problema è questo: lo spettatore non è più disposto all'ascolto, non più o forse non lo è mai stato. Ci sta la noia, ci può stare. Ma è un vero peccato non riuscire a cogliere tutti i suggerimenti di quello che è uno dei film più interessanti e controversi degli ultimi anni, che lo si ami o lo si odi.
Mpo1  31/05/2012 23:23:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella recensione, concordo su tutto!

elio91  01/06/2012 09:24:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie!
Manticora  01/06/2012 22:57:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo! Hai fatto un ottima dissertazione sul pubblico, sull asuperficialità ma soprattutto sull'opera da cui è tratto il film.
elio91  02/06/2012 09:52:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ringrazio anche te!
tris  03/06/2012 20:33:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non ho capito una cosa del finale che tu ci puoi spiegare:

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elio91  03/06/2012 20:57:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ha relativamente poca importanza, Eric è già morto in ogni caso. Insensibile e spersonalizzato (sparo nella mano). Ma nel romanzo è chiaro che viene ucciso, Cronenberg ha preferito tagliare con finale aperto (ma in realtà chiuso, il film è già di per sé "già finito" sin dall'inizio) per il motivo di cui sopra.
Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  08/10/2012 14:34:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
elio nel libro c'e quella bellissima parte di Eric che si imbatte in una scena che stanno dirigendo con decine di comparse sdraiate per strada e li in mezzo a quei corpi seminudi trova sua moglie e fanno l'amore in mezzo a quella massa informe.Finalmente possono dare sfogo alla loro rabbia repressa e scoprirsi l'un l'altro sessualmente.Anche perche' gia' si sapeva che sarebbe stata l'ultima volta in cui lui la poteva vedere.(per quello che poi gli succedera' dopo) Dannazione io la volevo quella scena era quella che piu' aspettavo nel film e poi non la trovo.
Potevano rimuovere la parte sulla morte di Brutha Fez che globalmente nel contesto non lo si riesce a collocare e a dargli un senso come si deve.
elio91  08/10/2012 19:26:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, il libro lo ricordo adesso proprio poco e non perché sia brutto, tutt'altro, ma è uno di quei romanzi che non rileggerei mai più come tutta la roba di DeLillo d'altronde. Infatti non ricordavo la scena che citi nel libro, ma in generale dopo aver visto il film quello m'è caduto nell'oblio di Cronenberg. Ormai per me sono inscindibili.
Non so perché l'abbia eliminata comunque, strano dato che Cronenberg ci sguazza in scene del genere.