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COSMOPOLIS regia di David Cronenberg

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Invia una mail all'autore del commento logical     4 / 10  05/06/2012 01:26:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prendiamo Crash, l'ultimo segno di vita di Cronenberger e confrontiamolo con questa purga liceale verbosa e ridondante come un temino di quattordici pagine, quello sull'attualità, che è più facile perché tutti hanno qualcosa da dire, anche quelli che non hanno i soldi per comprarsi i libri.

Crash aveva il dono di costruire una metafora greve e sottile nello stesso tempo, parlava di donne e di macchine, di ingorghi perenni e di incidenti cercati, voluti e finalmente liberatori, lo stesso fiatone sulle tematiche 'sociali' ma un'altra fortuna.

Cosmopolis, tronfio e patetico già nel titolo da ginnasio, annega da subito nel teatro da camera. L'idiozia ambiziosissima della sceneggiatura delilliana scava nell'ovvio e nell'orecchiato ma è probabilmente sinceramente realistica dello stato culturale 'confuso' in cui giace la cultura americana degli ultimi anni.
Non c'è aria, non c'è attenzione, non un solo scambio da ricordare se non forse quello per attivare una pistola liberatrice: "Nancy Babich"... "Nancy Babich"... "Nancy Babich"...