kowalsky 7 / 10 19/06/2012 19:03:13 » Rispondi Esplosione/implosione di musica, sogni, rituali, colori che riescono a comporre visivamente un quadro abbastanza intrigante del mondo cubano, facendo leva sull'esasperato conformismo occidentale e la (sottile) rivalsa di cui guarda al "nostro mondo" in crisi d'identità e "dinero". Nel complesso è un puzzle artificioso ma nobile, costruito sulla capacità di nobilitare anche sottofiloni come la telenovela, o il bozzetto romanticom, senza per questo apparire convenzionale. Se qualche clichè fa capolino, è la mise in scene registica a rendere il tutto molto gradito e gustoso, forse in un caso inutilmente ridondante ("Enter the void") o patinato. L'episodio più notevole dal punto di vista artistico mi pare quello di Seidelman, e ancora una volta è doveroso applaudire davanti alla bravura del metaforico, stralunato cineasta israeliano: strepitoso omaggio a Buster Keaton sullo sfondo del Castrismo e di un'agiografia militare-medianica ormai alla frutta. Godibile anche Kusturika con le sue ricerche musicali, ma soprattutto Cantet: ironico, dissacrante, mescolando sacro e profano riesce nella rara impresa di rendere l'Havana quasi universale. Un film collettivo forse discontinuo, ma decisamente riuscito