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DARK SHADOWS regia di Tim Burton

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  15/05/2012 19:49:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La verità è che questo Dark Shadows mi ha divertito da pazzi, e pertanto dovrò sorvolare in parte sullo sconcerto che ho provato io e come me molti appassionati del regista. Mai avrei pensato di trovarmi davanti un Helzapoppin' tanto kitsch delirante eccentrico e - diciamola tutta - liberatorio come questo. Non passerà alla storia come Edward o Sweetney Todd ma credetemi è in assoluto il Burton piu' esilarante di sempre. Dopo il piattissimo adattamento di Alice di L. Carroll non avevo grandi aspettative, soprattutto su J. Depp, ma mi sbagliavo. Burton parodìa un cinema che si libera finalmente dell'ortodossia dark di cui era principale artefice, ridendo dei suoi fantasmi. Con un Depp truccato come un freak del cinema espressionista (tipo Gabinetto del dottor Caligari piu' o meno) e una serie di citazioni sorprendenti e inattese (She-devil su tutte), il film visivamente splendido - da non perdere i primi 10' - vira sempre piu' verso un nonsense che esaspera la femminilità esuberante della bellissima Eva Green. Di fatto, costruisce un horror gotico tanto anomalo e di pessimo gusto da affascinare proprio per la sua improbabilità. Non siamo di fronte a un capolavoro, eppure sembra segnare una svolta nel suo cinema: non è da tutti passare da Bram Stoker all'era... del beat. Ok la sceneggiatura ha qualche sbavatura, le date non coincidono totalmente. Esempio nel 1972 l'era flower power era finìta da un pezzo. Ma che importa? Quando Depp trova la sua dimensione stralunata in compagnia di un gruppo di hippie c'è da sbellicarsi dalle risate. E la presenza autoironica di Alice Cooper - nel suo ambiente ehm naturale - basta da sola a giustificare il prezzo del biglietto ("La donna piu' brutta che io abbia mai visto"...).
Da una serie tv che prima o poi vedremo anche in Italia, questo esilarante teatro degli orrori è quanto di piu' anarchico sia stato concepito dal genio di Burton nel corso della sua carriera. Un film certo di transizione, ma pura espressione di un talento visivo ancora in grado di stupirci. Con i ruderi del passato (vittoriano?) che attraversano i Mcdonald's e il da-da rock
Invia una mail all'autore del commento Gualty  06/05/2013 08:27:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per quanto riguarda gli hippy... Barnaby si definisce "antico" e gli hippy dicono che anche loro vengono chiamati così ormai.
Quindi la cronologia almeno in quest'occasione è salda