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LA CASA NEL VENTO DEI MORTI regia di Francesco Campanini, Francesco Barilli

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-Uskebasi-     3 / 10  13/05/2012 14:30:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'è questo Luca Magri (un incrocio tra Inzaghi, Neri Marcorè e una mietitrebbia), che dà veramente fastidio. Sarà per quella voce impostata, per quei denti, o molto più probabilmente perché è lo sceneggiatore di questo aborto di film, ritagliandosi addirittura la parte principale di presunto belloccio leader carismatico ed intelligente del gruppo. Sceneggiatore poi orgoglioso, e lo annuncia senza vergogna in quelli che sono, senza la benché minima ombra di dubbio, i titoli di testa più brutti della storia del cinema, anzi non del Cinema, ma della Storia; roba che nemmeno la mia mamma per i filmati paesani potrebbe fare peggio. Comunque, dopo questi titoli, ci sono 70 minuti di niente, ma niente niente eh, per arrivare poi alla casa nel vento dei morti, e sottolinerei nel vento... e pure dei morti. Qua non voglio nemmeno commentare, se non ribadire da chi ha già scritto in precedenza, la forzatura delle recitazioni, soprattutto della madre, che culminano nelle risate. Ma passiamo ai titoli di coda, forse ancor più brutti di quelli di testa, che iniziano con quella scritta che appare e scompare sopra la risata credibilissima del buon Magri. La scritta è il titolo che vale la pena ripetere: LA CASA NEL VENTO DEI MORTI. Appare e scompare, elettrica, come chissà che cosa fosse, come se il film fosse un capolavoro, come fosse un finale epocale. Appare, scompare e ricompare anche lei senza nessuna vergogna, senza nessuna umiltà e senza nessun rispetto verso quegli unici 2 spettatori che non hanno abbandonato la sala.
Guardare il mio gatto che si lava il viso è molto più interessante.