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A PINK MUSICAL: UNDERWATER LOVE regia di Shinji Imaoka

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speXia     9 / 10  13/05/2012 13:15:40 » Rispondi
Che Shinji Imaoka fosse un folle genio, nonchè talentuosissimo e visionario regista, si era capito già dalle sue opere precedenti. Eppure, proprio quando credevo che difficilmente avrebbe fatto film più matti dell'ottimo Uncle's Paradise, ecco spuntare questo Underwater Love.
E così, se Lunchbox e Frog Song erano erotico-drammatici, Uncle's Paradise era erotico-horror/sovrannaturale, e Daydream era erotico-thriller, cos'altro poteva inventarsi quel marpione di Shinji? Ma ovvio no? (No, per niente) Un erotico-musical-fantasy-commedia-sentimentale!

Underwater Love è un frullato di tutti questi generi, che come mentos e coca-cola, messi insieme fanno esplodere il film come se fosse un fuoco d'artificio.
La storia è di quanto più bizzarro e geniale possa essere umanamente concepito: un ragazzo morto che si reincarna in un kappa (celebre creatura del folklore giapponese, non il nostro caro amministratore) viene nel mondo degli umani per poter stare con la ragazza che ha amato. Ma non finisce qui, perchè tra buffi spiriti della morte, kappa danzanti e un po' di sesso qua e là, Underwater Love diverte tantissimo, con una trama strampalata (talvolta nonsense) e scene che spesso sfiorano il ridicolo.
E ci cadono. Ma lo fanno in modo simpaticissimo e volontario, e perciò assolutamente perdonabile.

Se poi la fotografia è in mano a quel talento di Christopher Doyle (diventato celebre per lo splendido Hero, ma direttore della fotografia anche in Dumplings, Tormented, Love For Life e vari film di Kar-wai), allora Underwater Love diventa, oltre che narrativamente originalissimo, anche bello esteticamente. La curata fotografia elimina infatti quel tocco di amatorialità presente nei film di Imaoka, e unita a delle location stupende, rende il film vivace e coloratissimo.

Bravi e simpatici gli attori, tranne un pochino il kappa protagonista, a volte troppo monoespressivo. Il becco dei kappa, poi, non è che sia fatto benissimo, ma è un difetto più che perdonabile dato il budget non particolarmente alto. Come negli altri film di Imaoka, nonostante siano erotici, le scene di sesso sono molto rare. In questo caso, come in Lunchbox, la storia si concentra di più sul lato romantico della vicenda.

Se proprio vogliamo trovargli un difetto, le canzoni di Stereo Total non sono proprio bellissime, e il fatto che siano sempre cantate dalla stessa tipa dopo un po' diventa ripetitivo.

Ma apparte questo, Underwater Love è un'ennesima perla (non anale, eh!) di Shini Imaoka. Il regista si conferma definitivamente un genio, e si spera che questo film gli dia almeno un po' della notorietà che merita.