Aenima 10 / 10 17/01/2005 18:04:47 » Rispondi Il caro Umbertino Lenzi (che, per chi non lo sapesse, è motivo di orgoglio italiano nel mondo, soprattutto grazie a due cannibal che hanno fatto scuola come “Mangiati vivi” e “Cannibal Ferox”) sforna un poliziesco più nero della pece, che ha il sapore di sconfitta e di umiliazione…Ripreso attraverso lo sguardo balordo di Giulio Sacchi (il buon vecchio Tomas “Er monnezza” Milian) il film descrive la torbida storia di un rapimento svoltosi nel quadro pittoresco di una Milano anni ’70…L’abile mano con cui Lenzi dirige la regia ci fa tifare sin dall’inizio per questo improbabile “Eroe”, nonostante lo svolgimento della vicenda mostri aspetti sempre più disgustosi alla base del suo “carattere”…La conclusione è amarissima: non c’è scampo…Non c’è redenzione…”MILANO ODIA”. Caratterizzato da alcune immagini da antologia (la scena della roulette umana è a dir poco grandiosa) questo titolo rappresenta, a mio parere, il punto massimo della cinematografia poliziesca all’italiana, superiore, per certi versi, anche alle pellicole di Fernando Di Leo. Assolutamente splendido.