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PAURA 3D regia di Manetti Bros.

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deliver     5 / 10  04/11/2012 22:45:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film che parte su gambe malsicure, non migliora e finisce poi a terra.

Prima cosa, è inutile parlare di omaggio a Bava, Argento, tizio e caio. Per confezionare un vero horror, ci vuole sensibilità artistica. I Manetti non ne hanno nemmeno un briciolo.
La salsa di noci romanesca trabocca sul caviale dei grandi maestri italiani del genere (come se bastasse citare un Bava in maniera bovina solo per autolegittimarsi).

Parliamo dei difetti:

- ci sono frangenti dove la messa in scena fa davvero piangere. In alcune sequenze si sfiora l'amatorialità - per esempio le colluttazioni a cui prende parte il Marchese Lanzi. Peppe Servillo è si inquietante, ma ha la scioltezza di un guerriero di ceramica - mamma mia.

- la trama prevede un canovaccio ormai risaputo. Non c'è da aspettarsi nulla.

- La confusione di stili, stilemi e stereotipi, soprattutto nella seconda parte e nel finale, regna sovrana ! ahimè.. non si capisce più cosa i Manetti vogliano fare, che direzione prendere e che impronta dare al loro film.

- La fotografia negli esterni con luce solare rivela tutta la sua pochezza.

Parliamo dei pregi:

- Pur non mancano alcune scene ben recitate, come la "tortura"- in quel frangente, Servillo, Pedrotti e la Cuttica segnano un buon livello di recitazione e affiatamento. Non tornerà nel resto del film.

- I ragazzi non si muovono male sulla scena. Non dei geni, ma neppure delle schiappe.

Conclusione:

Insomma, non voglio smontare gli entusiasmi. Che in Italia si producano film di genere è pur sempre un fatto positivo. Che la Medusa abbia voluto metterci la distribuzione, colpisce. Però se si vuole gareggiare alla grande, bisogna evitare ingenuità e pasticci. Spiace dirlo ma i Manetti imitano, frullano, storpiano e cuciono; ma mancano di stile, misura, gusto (almeno rimanendo a questo film).
Credo che con Zora la Vampira il duo romano aveva raggiunto un buon risultato. Forse dovrebbero continuare sulla strada della commedia nera...