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ROCK OF AGES regia di Adam Shankman

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  29/06/2012 18:15:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel suo evidente bisogno (l'Esigenza) di raccontare i luoghi comuni del rock - dalla venerazione per la rockstar ambita come icona sessuale e altro (altro?) agli striptease club a cui i Motley Crue dedicarono video e hit (stranamente assenti no?) Rock of Ages diverte e intrattiene nelle sue tamarrate, al di là delle scelte musicali che rappresentano più o meno l'ala mainstream del suono heavy americano (più adult rock oriented che metal direi). Forse è questa la sua forza, e il suo limite: lo stile da videoclip - forse ne passa uno "di falso" ma sembra realmente vero - sciorina certi retaggi da karaoke/anthems che finiscono per rendere accessibili a tutti bands quasi eversive, soprattutto se a steven tyler o ray gillen qualcuno preferisce nick cave o gli U2. La storia in sè vero e proprio restyling anche vinilitico degli anni 80" - feticcio amabile come pochi - sembra cercare la "retta via" della rispettabilità. Tra una coreografia e l'altra, si respira l'aria di un live-act che trascina il rock losangelino a Broadway, un po' nello stile Chicago.
E accidenti se sono amabili Cruise finalmente animato dal sacro fuoco delle vene - giusto per l'età un poco tardivamente - l'impresario canaglia di Giamatti o il tardo rockettaro di Baldwin (con strizzata d'occhio a Big Lebowsky o sbaglio?). Ma tutto questo furore ci costringe persino ad apprezzare un'orripilante canzone dei reo speedwagon o esaltarsi per la retorica melensa dei foreigner. Pmcr a parte, niente è davvero così dannato.
Ci tocca sorridere a una scimmia con tanto di chiodo e canticchiare i def leppard come ai tempi d'oro della nostra adolescenza. E non è affatto un male, tutt'altro: ma quel che ho provato davanti a rock of ages è in fondo sempre quel bisogno universale di rispettabilità. E così i lustrini e la lussuria vengono inglobati come amarcord di massa. Non esattamente questo è il tipo di glamour da ricordare