kowalsky 8½ / 10 06/09/2012 01:11:16 » Rispondi Non ho parole, c'è una violenza disperata che è quasi ablutoria davanti a questa irraggiungibile vitalità che, in fondo, è solo il covo più letale per la disperazione. Un cineasta immenso capace di scavare nell'animo umano mettendo la metafora al servizio di una specie di tragedia greca trapiantata in Asia. Tra i tanti momenti da antologia, assassino e vittima si affrontano nell'abisso, in una scala antincendio: dove non si sa cosa sia più mortale, se salire o scendere
williamdollace 19/09/2012 10:37:29 » Rispondi Leggo solo ora il tuo commento, mi scuso per la più o meno involontaria ripetizione.