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CANNIBAL regia di Marian Dora

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GianniArshavin     7½ / 10  17/01/2017 17:16:50 » Rispondi
Cannibal è un film del 2006 basato sulla reale vicenda del cannibale Armin Meiwes, attualmente condannato all'ergastolo per aver ucciso e mangiato una vittima consenziente (questo era quello che si pensava fino a qualche anno fa, ora lo scenario sembra essere un po' cambiato)che aveva risposto ad un suo annuncio sul web.
Il controverso regista Marian Dora, autore di alcuni dei film più estremi del cinema tedesco contemporaneo e non solo, si assume la responsabilità di dirigere a modo suo questo particolare biopic. Dora è un autore assurdo, i suoi film sono intrisi di violenza oltre ogni sopportazione e Cannibal non fa eccezione.
Il film ha diverse qualità, ma per apprezzarlo al meglio bisogna avere uno stomaco forte ed essere appassionati di questo determinato tipo di cinema underground.
Il lavoro si divide in due parti ben distinte: la prima vede l'incontro fra carnefice e vittima e la presa di coscienza del primo, mentre la seconda, più violenta e brutale, è quella dove si consuma l'atto cannibalico vero e proprio.
Durante la prima fase "conosceremo" i personaggi, entreremo nelle loro menti perverse grazie ad una regia che utilizza obiettivi chiusi cosi da enfatizzare alcuni dettagli del corpo e dei gesti dei protagonisti e scopriremo passo dopo passo il processo che ha portato il cannibale al compimento del folle proposito.
La seconda parte invece è adatta a soli cultori dell'estremo, vista la quantità di violenza eccessiva riprodotta tramite effetti pazzeschi e iperrealistici; molte scene mi hanno procurato fortissimi conati di vomito e in più di un'occasione ho dovuto distogliere lo sguardo dallo schermo.
Marian Dora riesce a farci provare tutta la follia sanguinaria dei personaggi, sentiremo sulla pelle il loro sudore, la loro sporcizia morale e non, sembrerà quasi di toccare con mano tutto il sangue e lo sperma che vedremo nel film. Le scene di evirazione, del pranzo e della definitiva macellazione del cadavere sono di una potenza visiva allucinante, roba da rinchiudere tutto lo staff in manicomio.
Il regista teutonico ha dichiarato di aver realizzato questo film per raccogliere qualche soldo per dedicarsi al suo progetto successivo, ma Cannibal sembra non limitarsi ad un mero squartamento, difatti pare esserci una inusuale poetica della morte e della marcescenza della carne, aspetto tanto presente nei film di questo autore. La pellicola inoltre per alcuni è una riflessione sull'amore distorto e malato, un amore talmente viscerale e folle che prevede l'atto estremo del cibarsi della persona amata.
Oltre agli effetti l'aspetto migliore dell'opera di Dora è indubbiamente l'atmosfera, marcia, sporca, opprimente e malsana come solo i tedeschi sanno fare (Nekomantik docet).
Ottimo anche il lavoro degli attori principali, soprattutto del killer.
Dunque un film malato fino al midollo, uno dei più estremi che abbia mai visto. Cannibal è sicuramente uno dei maggiori prodotti sul cannibalismo che abbia mai visto nonché un horror fuori dagli schemi e undergroud nel senso più stretto del termine. Adatto solo a pochissimi coraggiosi.