caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

DJANGO UNCHAINED regia di Quentin Tarantino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
addicted     8 / 10  24/01/2013 18:17:24 » Rispondi
Nel bene e nel male Tarantino ha segnato più di ogni altro gli ultimi venti anni del cinema a stelle e strisce. Questo non significa che sia il miglior regista statunitense, per esempio secondo me Lynch è superiore. Tuttavia l'autore di "Pulp fiction" ha lasciato un segno più profondo. Questo perché la sua virtù risiede tanto nella capacità di schiudere nuovi orizzonti, quanto nella geniale abilità di dare nuova vita a tutto ciò che tocca.
Il trucco è semplice: in ogni fotogramma traspare l'immenso amore di Tarantino per un certo tipo di cinema, quello schietto e artigianale degli spagetti-western, dei film di kung-fu, dei polizzioteschi... estremo, radicale, popolare, che fa storcere il naso alla critica paludata. In fondo sono vent'anni che gioca con il "pulp", esplorandone tutte le possibili declinazioni e tendenze.
Perché ci piace Tarantino? Perché è superiore ai suoi modelli (tranne che a Leone, inarrivabile). Da questo punto di vista si può fare forse un parallelo con Kubrick, non tanto nel senso delle qualità del regista (Kubrick vincerebbe 10 a 0), ma nel senso che entrambi hanno usato i generi cinematografici. Kunbrick usava i generi tradizionali per dire altro, Tarantino usa i generi per dargli nuova vita. E' un geniale rianimatore.
"Django" è l'ennesima dimostrazione: prende un plot morto e defunto e lo scuce e ricuce fino a creare qualcosa di assolutamente nuovo, forse un po' deforme (come Frankesnstein), ma certamente molto affascinante.