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DJANGO UNCHAINED regia di Quentin Tarantino

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fidelio.78     7 / 10  26/01/2013 11:18:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La bravura di Tarantino nel frullare i generi, la sua abilità registica così come la sua maestria come sceneggiatore non si discutono, eppure questo Django non mi ha convinto fino in fondo forse perché mi aspettavo un western e questo film non lo è. Citazioni a parte (discorso da approfondire), questo film è più simile a Kill Bill che a uno spaghetti western. In realtà sembra un mix tra Kill Bill e Inglorious Basterds.
Non è abbastanza sporco per essere un western, e per molti versi è più accostabile a un film in costume. Inoltre non riesce a scherzare sul tema come in Basterds. A volte si prende troppo sul serio per poi arrivare al grottesco nella scena successiva... questo mix mi ha convinto poco.
Non ho apprezzato neanche il finale lungo e roboante in stile video games. Ha forza visiva, concordo, ma non ha lo stesso impatto narrativo che ha ad esempio il finale (simile) de Gli spietati.
Credo che questo film viva molto più di citazioni che di vita propria. E' questo un aspetto da approfondire perché credo sia interessante. Io apprezzo molto le citazioni nei film perché dimostrano un certo amore verso il cinema da parte del regista (in questo caso è straordinario il cammeo di Franco Nero e la relativa citazione del vecchio Django), ma quando diventano una spina dorsale del film, qualche dubbio di furbizia inizio ad averlo, soprattutto quando le citazioni non sono "colte" ma popolari. Mi spiego meglio.
Un cinefilo accanito adora veder citazioni nei film non solo perché coglie aspetti "nascosti" per così dire, ma anche perché sente di avere una certa cultura nel cogliere quelle citazioni e più colta è la citazione e maggiore sarà la soddisfazione provata. E' un gioco che piace molto ai registi europei che così facendo si ingraziano una buona parte della critica.
In questo caso le citazioni sono così palesi e riferite a film famosi per chi ama il western italiano che non possono non notarsi. Così anche il pubblico meno avvezzo a questo tipo di uso si sente in un certo modo "gratificato" nella propria cultura.
Non c'è nulla di male in tutto ciò, ma come direbbe qualcuno "la domanda sorge spontanea": il film piace in quanto tale o piace anche per come ci fa sentire? E' la differenza sottile che si pone tra l'essere qualcuno e l'avere ciò che l'esser quel qualcuno può darti. Per esempio molti dichiarano di voler essere attori, ma in realtà sono attirati solo da ciò che l'esser considerati attori può dare. Non vogliono "essere", ma solo "avere".
Lo stesso discorso potrebbe essere traslato nel caso delle citazioni: il film piace perché è bello o lo si trova bello perché ci fa sentire un tutti un po' cinefili? Fateci caso, molti non fanno altro che parlare delle citazioni del film più che del film stesso.
Si potrebbe obiettare che ciò non importa e che questa è una componente dell'arte. Però non è così perché questa componente svanirà nel tempo mentre ciò che resterà sarà solo il film nudo e crudo, che non è un capolavoro. E' un mix fatto bene di tante cose, ma è lontano anni luce dalla bellezza ritmica de "Il buono il brutto il cattivo" o dalla cinica visione de Gli spietati. Questo è un bel film, ben confezionato (pure troppo tanto da apparire finto in alcuni passaggi), divertentissimo, ma che resta nei limiti del "divertissement".
Anche i personaggi (interpretati molto bene da tutto il cast) sono dei personaggi molto semplici e lineari.
Una scelta coraggiosa che Tarantino fa è quella di far accadere il "turning point" del personaggio principale all'inizio del film. Lui vuole liberare la sua donna e per farlo decide di fare il bounty killer. Questo per lo sceneggiatore ha significato un grande sacrificio nel costruire poi la trama principale (ed è stato bravissimo) ma ecco anche il perché il finale non ha la forza evocativa de Gli spietati. Django non ha nulla da scegliere. Il suo personaggio non può far altro che insistere fino alla fine proprio perché ha già deciso. Non c'è nessuna svolta. L'unico modo che Tarantino ha per tenere il pubblico e fare un finale pirotecnico. La visione sarà spettacolare, ma non potrà avere l'impatto narrativo di altri film. Se terrà incollati alla poltrona alla prima visione, questa maestosità calerà nelle successive visioni e con l'incedere del tempo perché non raggiunge (e neanche ci si avvicina) all'apice dei finali di Leone.
Certo, ce ne fossero di blockbuster così belli, ma non confondiamolo con i grandi capolavori. Quelli continuano a vivere a distanza di 40 anni. Questo, tra 10 anni non se lo ricorderà più nessuno.
dagon  26/01/2013 11:58:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo in pieno con le tue considerazioni sulla furbizia del giocare sul far sentir cinefili. E' la stessa cosa su cui giocava la dreamworks coi suoi cartoni, a livello ancora più smaccato, ed il meccanismo che, portato alla letteratura, ha decretato il successo di una bufala come shakespeare in love a suo tempo.
Un'altra cosa era la sottigliezza di quelle della pixar. Basti pensare che l'adattatore di "finding Nemo", non colse quella di aver chiamato lo squalo Bruce e lo ha rinominato Bruto in italiano, perdendo la referenza alla lavorazione di Jaws.
fidelio.78  26/01/2013 14:17:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo sia un qualcosa che gli americani abbiano incamerato in modo quasi inconscio. E' un atteggiamento tipicamente europeo che loro in passato hanno spesso snobbato. Ora invece ce lo ripresentano in altra salsa.
Io non ho visto i cartoni della Dreamworks, ma direi che da quel che dici la logica è la stessa.
arturo  26/01/2013 13:19:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
analisi acuta e profonda, mi complimento
fidelio.78  26/01/2013 14:08:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie!
MrPoldo  26/01/2013 13:18:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
l'eccessivo formalismo delle riprese in interni nella tenuta di candie a mio parere si rifà a visconti più che al western all'italiana. per questo sembra "finto"( nel senso di troppo elegante e formale) e non abbastanza sporco , stile western.
fidelio.78  26/01/2013 14:13:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo. Non ci avevo pensato... In effetti la parte nella tenuta ricorda più una visione in stile Visconti (rovinata però dall'anacronismo degli occhiali da sole di Django non esistenti all'epoca ;-) )
Però in generale ho trovato tutto il film troppo "pulito" (schizzi di sangue splatter a parte).
guidox  26/01/2013 14:13:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
fondamentalmente su tante cose la penso all'opposto, però emerge bene il tuo punto di vista e in quello sei stato di chiarissima esposizione.
però quando scrivi:
"Certo, ce ne fossero di blockbuster così belli, ma non confondiamolo con i grandi capolavori. Quelli continuano a vivere a distanza di 40 anni. Questo, tra 10 anni non se lo ricorderà più nessuno"
ti invito a riflettere sul fatto che per esempio, proprio nel genere "spaghetti western", i primi due capitoli della Trilogia del dollaro all'epoca furono etichettati come cinema di serie B.
spesso c'è una rivalutazione a posteriori, perchè anche i capolavori per affermarsi possono avere bisogno di tempo.
questo film di Tarantino, come del resto gli altri, per me ha il grandissimo pregio di trainare un tipo di cinema sottovalutato o comunque dimenticato, reinventandolo per una fruizione migliore e aggiornata, togliendogli tutto ciò che ha contribuito all'epoca a farlo dimenticare o a darne una valutazione errata.
perchè in fin dei conti sento parlare di mancanza di trama, di eccessive citazioni, di sangue a profusione...quando gli spaghetti western dell'epoca, non è che fossero poi questi gran rompicapo di sceneggiature, non è che non avessero parecchio in comune e avevano semplicemente una violenza "calibrata" su quella che era la scena di quegli anni.

tornando a Django, il film piace perchè è bello, perchè gli attori sono mostruosi nei loro ruoli, perchè è divertente, perchè Tarantino è uno che ha uno stile che fa innamorare chi guarda i suoi film...oppure si deve pensare che Tarantino è seguito perchè è un bell'uomo?
è meglio Il grinta? cosa c'è dei Coen in quel film? se io vado a vedere un film dei Coen voglio vedere un film dei Coen, o no?
e se vado a vedere Tarantino, voglio un film di Tarantino.
tutto qui.
fidelio.78  26/01/2013 14:30:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In linea di principio posso anche concordare con te. Vado a vedere Tarantino perché mi piace Tarantino. Non c'è assolutamente niente di male in ciò e il fatto che ci sia qualcuno che riesca a riempire le sale fa solo piacere.
Però non è che ogni scoreggia che fa Tarantino dobbiamo lodarla solo perché è Tarantino.
Questo film a mio avviso è al di sotto del suo livello. Se vai a leggere il mio commento su Basterds ti renderai conto che anche a me piace Tarantino. Quello l'ho trovato un gran film. Questo meno.
A questo però si lega un altro discorso. Per esempio: vado a vedere Tim Burton perché mi piace Tim Burton. Va bene. A me però Tim Burton dopo 20 anni di film uguali ha rotto le palle. Si deve stare attenti perché lo stile alla lunga poi diventa ripetitivo.
Sui Coen non concordo perché i Coen sono degli autori più eclettici. Non hanno uno stile marcato come quello di Tarantino. Hanno fatto film diversi con stili diversi. Il bellissimo "Non è un paese per vecchi" non ha nulla a che vedere con "Barton Fink" o "Fargo".

Infine sugli spaghetti western va approfondito il discorso: è vero che la critica snobbò Leone (all'inizio), ma non dimentichiamoci che Leone era un signor nessuno che cambiò il cinema e soprattutto il linguaggio cinematografico. E' una cosa diversa. L'impatto che Leone ebbe non solo sul genere western, ma su tutto il modo di concepire il linguaggio cinematografico fu ben altra cosa rispetto a questo Django che di nuovo non porta nulla, casomai frulla elementi vecchi.
Poi in quell'epoca ci furono un sacco di B-movie che restano tali perché erano film "seriali", film di genere che morivano sull'onda del successo di quel genere di film. Li possiamo anche rivalutare, ma non potranno mai essere paragonati ai film di Leone (che comunque venne rivalutato nel giro di pochissimi anni arrivando a essere considerato un grandissimo regista) o ai grandi western americani.
guidox  26/01/2013 18:28:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
se ti guardi il mio voto a "Bastardi senza gloria" o a "A prova di morte" (anche se sul primo sono stato di manica troppo stretta), ti renderai conto che è lo stesso che tu dai a "Django", quindi non esistono le lodi a prescindere.
l'esempio di Tim Burton ci può anche stare, ma per quello che penso io, al di là della ripetitività dei temi, questo regista paga anche dei passaggi a vuoto abbastanza pesanti nel corso di quei vent'anni, che lo vedono alternare buoni film a film eccezionali...e a qualche obbrobrio.
i Coen...se guardi "Fargo" e "Non è un paese per vecchi", nonostante le ambientazioni agli antipodi, ti ci vogliono 5 minuti per capire che sono girati dalla stessa persona; e sono due film favolosi.
se guardi Il grinta, potrebbe averlo girato chiunque e infatti è insipido.

sugli spaghetti western il discorso più che approfondito va semplificato: Leone ne è stato il maestro indiscusso, ma tirando le somme quanti spaghetti western ha girato?
fra l'altro Tarantino va a recuperare e riadattare una figura (Django appunto) che con Leone non c'incastra niente, facendo citazioni che probabilmente noi troviamo scontate o facili da trovare solo perchè con quei film ci siamo cresciuti (vedi Trinità per esempio).
Sakurambo  26/01/2013 15:59:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dire che questo film non porta nulla di nuovo è fuorviante secondo me.
Un western di tarantino è un western di tarantino e si vede, ha il suo stile, che è unico.
Si può dire che Django non porta nulla di nuovo rispetto agli altri film di Tarantino, questo forse si..ma lo stesso si può dire della trilogia del dollaro per esempio. Le vere novità le porta "Per un pugno di dollari", poi gli altri due seguono lo stesso identico stile anche se sono addirittura superiori.
Le Iene e Pulp fiction sono stati una rivoluzione, li c'è già tutto, è ovvio che in quelli successivi rivedi molte cose già presenti nei primi due.
Ciò non toglie che dai tempi de "gli spietati" non usciva un western di grande livello, e questo lo è. Vogliamo paragonarlo a "Il grinta" dei Cohen? Quello si che non aggiunge una virgola di niente ai western precedenti
fidelio.78  26/01/2013 17:30:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai fatto bene a precisare. Tarantino ha fatto la sua innovazione con i primi film. Io intendevo dire che questo specifico film non apporta nessuna novità sopratutto nel campo del western.
Però stiamo attenti perché Tarantino ha portato una ventata d'aria nuova nelle storie unendo la sceneggiatura classica a uno stile più fumettistico, ma Leone ha rivoluzionato il linguaggio cinematografico. Son due cose ben differenti e con un peso specifico completamente diverso.
Per quanto riguarda lo stile, io purtroppo ho una certa reticenza verso gli autori che si ripetono perché dopo un po' stancano.
Ad esempio io considero Leone un grandissimo regista non solo per le innovazioni nel linguaggio, ma anche perché è riuscito a fare un film come C'era una volta in America. Senza quel film l'Autore Leone non sarebbe quello che è considerato oggi.
Inoltre sempre perché il paragone viene spontaneo, i western di Leone come ad esempio Giù la testa hanno segnato una grande evoluzione dell'autore. Non c'è solo lo stile da valutare, ma anche ciò che esprime nei film e purtroppo in Tarantino ciò che vien fuori è sempre e solo lo stile visivo.
Non fraintendermi. A me piace Tarantino, ma credo che ora debba dar prova di un film diverso, maturo, non l'ennesimo videogioco con cui accontentare i fan e fare soldi altrimenti tra un po' sarà solo la ripetizione del proprio stile.
guidox  26/01/2013 18:31:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per inciso: nessuno sta facendo un confronto di "bravura" fra Tarantino e Leone..e se qualcuno lo dovesse fare, mettetemi pure dalla parte di quelli che reputano Leone superiore.
Sakurambo  28/01/2013 10:41:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh certo, se parliamo di western penso si possa dire che con Leone questo genere è arrivato al massimo e più su non si può andare ormai.
Prima il western era john wayne senza macchia e senza paura, cowboys impomatati contro gli indiani cattivi ecc.
Oggi se pensi ad un western pensi alla faccia sporca di Eastwood, alle musiche di morricone, al gioco di sguardi prima dei duelli ecc.
E' un genere trattato da 50 anni e il max è già stato raggiunto, è impossibile andare oltre. Questo però non toglie che si possa fare un gran film western anche oggi, l'ha fatto Easwood con "gli spietati" e l'ha fatto tarantino adesso
Manticora  28/01/2013 09:02:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Indubbiamente, vuoi mettere Leone, con la sua tragicità, personaggi indimenticabili, basterebbe pensare al monco, un Clint eccezionale, ma anche i personaggi di contorno, vedi Gian Maria Volontè, l'indio, o Lee Van Clef. Amio avviso soltanto il buono il brutto e il cattivo si perde un pò in una messa in scena con troppa ironia, gli altri due film della trilogia del dollaro sono grandiosi!
Lucignolo90  26/01/2013 17:18:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottima analisi....concordo anche sulla chiosa che fra 10 anni sarà poco ricordato ma non perchè sia poco più che discreto....ma perchè il western in sè è morto con Leone e Peckinpah.......da quel momento solo Costner e Eastwood l'hanno rivitalizzato fino al 1990 circa....poi quasi nulla.....persino un ottimo western come Open Range, (esattamente di 10 anni fà) se li ricordano in pochi oggi
Niko.g  26/01/2013 11:30:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Django non ha nulla da scegliere. Il suo personaggio non può far altro che insistere fino alla fine proprio perché ha già deciso. Non c'è nessuna svolta."

Hai fatto centro. E' per questo che io personalmente non ho retto le quasi tre ore e quel finale mi ha parecchio innervosito.
Complimenti per il commento.
fidelio.78  26/01/2013 14:15:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie, però a me il film non è dispiaciuto o comunque non mi ha annoiato. Il finale più che innervosito, mi ha stancato... mi sarei aspettato di più.