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DJANGO UNCHAINED regia di Quentin Tarantino

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DogDayAfternoon     8½ / 10  02/01/2015 20:19:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo gli omaggi alle arti marziali e all'exploitation, toccava all'altra grande passione di Tarantino, lo spaghetti western. Uno spaghetti western attualizzato e rivisto alla sua maniera, come solo lui sa fare, con una carellata di rimandi ai classici del genere già a partire dalle note e dai titoli iniziali.

Lavoro dal mio punto di vista riuscitissimo, che lega oltre alla maestria di Tarantino nell'utilizzo della macchina da presa anche la sua incredibile capacità di valorizzare al massimo il cast di cui dispone: premio Oscar ineccepibile per Waltz ma che andrebbe spartito ex aequo con gli altrettanto strepitosamente bravi Di Caprio, Foxx e Jackson. Dopo le parentesi più "serie" di Kill Bill e dei Basterds Tarantino torna a rispolverare qualche dialogo esilarante, quello dei cappucci del KKK è degno dei migliori dialoghi degli esordi del regista.

Storia interessante e (stranamente) abbastanza semplice, anche se forse nella parte finale si poteva chiudere più velocemente. Finale pulp immancabile, con il bell'omaggio al miglior film western di sempre in una delle ultimissime scene.

Colonna sonora meno efficace del solito, soprattutto nell'associazione musiche-immagini: un calderone di musiche che hanno fatto la storia del genere, con qualche canzone originale (le bellissime "Freedom" di Anthony Hamilton e Elayna Bointon e "What did that to you" di John Legend) e l'orribile parentesi della voce di Elisa sulle note di Morricone.

Godibile, avvincente, tarantiniano.

La D è muta. Un genio.