641660 10 / 10 07/03/2006 03:40:00 » Rispondi Questo film, in sintonia con il protagonista, mi porta a fare pensieri strani e alienanti... "Cogito ergo sum"? Falso. Per sentire che esisto, che sono vivo, che non sono semplicemente un albero, cerco il contatto fisico con il mio corpo, in continuazione. Ho bisogno di questa certezza sempre, anche inconsciamente, infinite volte al giorno, quasi ogni secondo... è la lingua che sfiora i denti. Conosco il dolore raccontato da Salvatores, sono fitte terribili, capaci di allargare la mente fino a farla scoppiare...come solo una corsa disperata può fare con cuore e polmoni. Se mi fermo un secondo a pensare, mi accorgo che i miei denti sono la mia vita. Non il cuore, non la mente. Loro continuano sempre a funzionare, loro esistono anche senza di me.