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L'ATALANTE regia di Jean Vigo

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ULTRAVIOLENCE78     9 / 10  05/03/2008 10:32:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film visivamente straordinario, che si colloca tra i capisaldi del cinema onirico-surreale, di cui ne costituisce l'archetipo. Una storia d'amore molto semplice, ma raccontata con grande eleganza e poesia, ma soprattutto con quell'incantevole tocco visionario che ha reso questa pellicola celeberrima. E' quasi superfluo stare a rimarcare la bellezza della sequenza del tuffo (omaggiata da Ghezzi nella sua fortunata trasmissione "Fuori Orario"), in cui l'affranto amante rivede la moglie danzante sotto le acque, o quella del sogno in cui i due sposini si cercano disperatamente. A dir poco magica la fotografia del russo Boris Kaufman, la quale riesce ad ammantare questa indimenticabile storia d'amore di una poesia e di una dolcezza al tempo stesso leggiadre e potenti. Tra tutti i personaggi, spicca il burbero ma paterno Pere Jules: personaggio esternamente rozzo, ma dotato di una profonda bontà. Il marinaio Jules può essere considerato il fulcro di tutta la storia: egli rappresenta il contraltare allo sfolgorio delle luccicanti, ma al tempo stesso ingannevoli, attrazioni della città. E sarà Jules, alla fine, che riporterà l'armonia sulla nave.
Il messaggio de "L'Atalante" è molto chiaro e semplice: la nave chiatta è il luogo familiare depositario dei valori morali più puri, contrapposto al degrado e alla dissolutezza delle città, foriere di perigli e falsi valori.
Bellissima anche l'immagine di una famiglia non fondata sui rapporti di sangue, ma non per questo meno nobile di quella tradizionale.
Un mese dopo l'uscita del film, Jean Vigò decedette a causa della tubercolosi. Nonostante la malattia, egli riuscì comunque a portare a compimento e a consegnarci una delle opere più importanti della cinematografia mondiale.