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FRANKENWEENIE regia di Tim Burton

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  31/01/2013 11:30:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Torna Tim Burton e lo fa rielaborando un lavoro giovanile, ovvero il gustoso "Frankenweenie". Niente più attori in carne ed ossa ma animazione in stop-motion, niente più solidarietà nei confronti del diverso ma uno spaccato suburbano all'interno del quale la competitività della freak generation raggiunge livelli esasperati.
La voglia di emergere a qualsiasi costo diventa deleteria, ed il messaggio si fa educativo nel sottolineare come la scienza se mal interpretata possa arrecare danno. Victor riporta in vita il cagnolino Sparky tenendo fede al suo cognome (Frankenstein) nel migliore dei modi, l'amore verso l'amico a quattro zampe ne illumina le gesta, mentre i compagni di classe accecati dal richiamo della gloria riportano in vita i loro animali domestici creando mostruosità che finiranno col guastare l'attesa festa cittadina.
Nel movimentato finale le più disparate citazioni si avvicendano vertiginosamente alimentando a più non posso il riuscito omaggio alla cinematografia e alla letteratura horror. Non vi è solo l'amore per i grandi classici del gotico, ma grande spazio viene concesso ai monster-movie giapponesi, ai dispettosi Gremlins e al divertentissimo "Mars Attacks". Anche se l'omaggio più azzeccato è tutto per Vincent Price, indimenticabile professore di scienze e maestro di vita. L'attrazione verso la diversità risuona potente ancora una volta, e le sfumature macabre si addolciscono nei consueti personaggi caricaturali tanto cari a Burton, inseriti in un contesto ambientale grottesco curato nei minimi dettagli.
La mancanza di una vera e propria satira sociale in favore di un soggetto dalla morale più elementare - da non dimenticare che dietro la pellicola c'è lo zampino Disney- rende meno intrigante questa nuova versione di "Frankenweenie", sicuramente amabile ma meno corrosiva rispetto la precedente. Di sicuro siamo sempre su livelli più che apprezzabili, semmai a preoccupare un poco è la mancanza di spunti davvero originali a rimarcare , se mai ce ne fosse bisogno, un momento di scarsa vena creativa da parte del regista.