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STATI DI ALLUCINAZIONE regia di Ken Russell

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Ciumi     5 / 10  12/09/2009 20:47:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Russell ci inabissa nella nevrosi della psiche umana. Ci trascina in un viaggio perverso d’allucinazioni e orrende mutazioni, dalla scienza tecnologia ultramoderna alla regressione evolutiva, fino a palesare (seppure in maniera eversiva) alcune tematiche suggerite dall’inarrivabile odissea spaziale di Kubrick. Ma senza tuttavia possederne il fascino ipnotico, né la bellezza o la grandezza evocativa.
Il regista si nega piuttosto di calibrare ogni misura d’eccesso, affolla le sue fantasie di simboli abietti, di figurazioni fantascientifiche, di reminiscenze mistiche piuttosto sciocche.
Un trip allucinato buono più che altro a soddisfare i propri desideri di masturbazioni psichedeliche, un vortice che gira e che non centra nessun punto; la sua mano ricama senza grazia, compone senza armonia, aggiunge, invade e disturba.
I rimandi ad altri registi si sprecano: dal già citato Kubrick, a Paradzanov, a Cocteau, dalle fobie di Cronenberg alla superficialità visionaria del Boorman di “Zardoz”. Tutto in un unico film… beh, a pensarci il risultato non può che essere disarmonico.
ULTRAVIOLENCE78  13/09/2009 01:20:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ovviamente dissento. E' un film sottovalutato e con delle tematiche ben precise.
Ciumi  13/09/2009 09:32:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Davide,
Avrei voluto risponderti io, ma mi hai anticipato.
Su certi gusti siamo un po’ in disaccordo, e mi dispiace perché era un film che mi avevi consigliato, e immagino a te sia particolarmente piaciuto. Però devo essere sincero: mi ha deluso. L’ho trovato confuso e pretenzioso, e ammetto di non amare affatto lo stile barocco di Russell. Le tematiche ben precise a cui alludi non le ho colte, (o meglio, mi sono parse presentate ma non approfondite) sarà perché, non piacendomi il film, l’ho guardato un po’ distrattamente. Comunque, quando uscirà la tua recensione, la leggerò certamente con piacere, magari riuscirò a carpirne tutti gli aspetti positivi, le sfumature, i significati che in questa mia prima visione non sono riuscito a riconoscere.

Restando nei pressi di “2001”, un film che ho rivisto l’altro giorno e che invece ho (ri)trovato bellissimo è “Solaris” di Tarkovskij. Sono andato a vedere il tuo commento a quel film, risale a qualche tempo fa, gli desti 10. E’ il voto che gli daresti anche oggi, o è uno di quei film che hai rivalutato?

ULTRAVIOLENCE78  13/09/2009 10:57:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SOLARIS eh? C'ho il dvd originale della versione integrale con le parti in russo. A parte il mio autolesionismo e l'inintellegibile analisi di Ghezzi nei bonus (salvo capire che lo considerassa un capolavoro), all'epoca mi piacque moltissimo e anche più di STALKER: trovai geniale l'idea di materializzare le latebre dell'anima, con il relativo discorso sullo scontro tra le velleità razionalizzatrici della scienza e l'inconscio, che sfugge a qualsiasi tipo di controllo (salvo quello che la natura stessa consente). E' passato troppo tempo da allora, ma le premesse ci sono tutte per una riconferma del voto. In ogni caso dovrei rivederlo...
Per una strana coincidenza astrale, io mi sono ritrovato visionare il film di Bresson oggetto della rua recensione. Beh, che dire: lo scenario apocalittico (degli ultimi due) è alle porte, ma c'è ancora spazio per il lirismo e la compassione.
Ciumi  13/09/2009 12:08:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anch'io (per fortuna) ho recuperato la versione integrale. Anche perché i tagli fatti dalla prima versione italiana sono davvero una sciagura: escludono tutta l'ampia e importantissima introduzione. E anch'io lo preferisco decisamente a Stalker.

Già, quello di Bresson è un intimo percorso artistico progressivo. La sua opera è a mio parere una delle più affascinanti di tutta la storia il cinema, e più in generale dell'arte del secondo novecento.
ULTRAVIOLENCE78  13/09/2009 20:22:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, sul discorso di Bresson sono assolutamente d'accordo.

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Ciumi  13/09/2009 20:52:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No. E' una di quelle lacune che devo colmare assolutamente. L'idea di "non raccontare" l'inenarrabile (l'ho appreso dal tuo commento) sembra interessante e adeguata. Ma non posso dire di più, finché non l'avrò visto.