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NEVERLAND - UN SOGNO PER LA VITA regia di Marc Forster

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Invia una mail all'autore del commento jane eyre     5 / 10  13/02/2005 12:03:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Salve a tutti.
Parlando sinceramente, a me “neverland” non è piaciuto. Più che trovarlo semplicemente brutto mi ha più che altro delusa.
Speravo che all’uscita di un film biografico su Barrie finalmente potesse venir messo in luce in maniera più seria e completa il bifrontismo dell’opera di Peter Pan, a mio avviso storia molto bella, soprattutto perché costituita da zone di luci e d’ombra assieme, ovviamente mai rilevate nelle versioni cinematografiche precedenti.
Si pensa sempre che avendo scritto una bella storia d’immaginazione, Barrie sia stato semplicemente un solare amante dell’infanzia e del suo felice status. Si trascura invece che la genesi dell’opera nasce appunto da un nodo insoluto di dolore, che lega lo scrittore alla sua stessa infanzia, segnata dalla morte del fratello e dal rifiuto della madre (traumatizzata da questo evento) ad occuparsi di lui.
E’ da questa esperienza di dolore, abbandono e morte che l’opera di Peter Pan prende il via; è questa impossibilità di vivere un’infanzia normale che porterà lo scrittore a vivere ossessivamente il rapporto con una fanciullezzza mai goduta appieno a causa di questi personali drammi. E’ dovuto crescere troppo in fretta il piccolo James e così, quell’infanzia non vissuta, sarà sempre al centro dei suoi pensieri.

A parte ciò, il film ha voluto sottolineare soltanto il lato edulcorato, nell’interpretare quest’affezione dello scrittore all’età infantile come il pretesto per vivere nell’immaginazione sfuggendo così alla convenzionalità di una società soffocante come quella di primo ‘900. Sembra che per lo scrittore il personaggio di Peter Pan sia solo gioia e appare sin troppo facile il calibrato equilibrio acquisito dallo scrittore nel film tra il suo essere adulto e questa sua capacità di restare sempre un po’ bambino.
Ci viene data un’immagine felice di uno scrittore, che sia nell’arte come nella vita, è riuscito a trovare il connubio perfetto tra sogno e realtà, tra finzione immaginazione e coscienza di ciò che è vero, al di là dei sogni, come la morte. Sarebbe stato interessante approfondire meglio certi discorsi (come il sopracitato), ma molte cose nel film sono state appiattite e banalizzate.
Purtroppo poi, nella favola di Peter Pan non si arriverà mai al giusto compromesso d’equilibrio tra gli opposti (soluzione consolatoria!), perché i bimbi dell’isola sperduta dovranno scegliere se rimanere sull’isola che non c’è o se tornare a Londra insieme a Wendy, Gianni e Michele. E le scelte di ognuno precluderanno per forza di cose a rinunciare ad una parte di sé.
Sembra non dare scelte l’opera di Barrie: abbracciare il mondo della vita reale per poi diventare adulti, perdere la fantasia e diventare tristi e grigi dimenticando TUTTO delle avventure vissute a Neverland (come succederà a tutti i bimbi sperduti e ai fratellini di Wendy), oppure restare eterni bambini come Peter, il quale dovrà comunque perdere qualcosa anche lui nella sua scelta drastica di rimanere fanciullo. Si perché Peter – così ci suggerisce l’autore appunto– non conoscerà mai la costanza degli affetti, non acquisirà mai la capacità di tesaurizzare attraverso la memoria l’esperienze vissute –in quanto perenne bambino– subendo la tremenda condannna (se ci pensate bene è così) di dimenticare sempre tutto e tutti. Così dalla sua debole memoria, tipica di chi essendo senza passato non può averne, si cancelleranno i ricordi legati a Wendy e ai bimbi sperduti. Peter non conoscerà mai la forza ordinatrice del Logos, quella che permette all’uomo di conoscere e classificare le esperienze. Se vi ricordate, i bimbi sperduti necessitavano di una mamma che raccontasse loro delle storie perché non ne erano capaci. Solo se avessero imparato a raccontare una storia sarebbero cresciuti; questo perché solo crescendo s’impara a dare ordine concettuale alle cose del mondo, solo con la capacità di racconatre storie il kaos del mondo può trovare un potenziale senso.
E nell’opera scritta non c’è mediazione.
Per l’autore si perde cmq qualcosa, sia che si scelga di crescere, sia che si rimanga bambini. Tutti han perso qualcosa, sia coloro che sono cresciuti, ma anche Peter che ha deciso di rimanere piccolo. C’è dolore nel finale di Peter pan, rimasto solo, che non imparerà mai a conoscere la profondità dei sentimenti, la possbilità d’avere una memoria a far da scudo all’oblio che domina la sua mente, a imparare a trovare significati, attitudine tutta umana….
Insomma, il messaggio non è così facile e consolatorio come sembra nel film.
Non c’è facile conciliazione tra infanzia ed età della ragione. Assolutamente. Lo dimostra alla fine del libro il personaggio di Wendy, che desidererebbe continuare a coltivare la parte bambina di sé anche da adulta, eppure si accorge di non riuscirci e di essere incapace a volare come sapeva fare da ragazzina; la cosa più tragica è che Peter quando la vedrà donna, inorridirà di fronte alla sua vechia amica, che pur essendo stata l’unica a non dimenticarsi dell’eterno fanciullo si accorgerà che qualcosa si è spezzato per sempre e il suo “peso troppo terreno” non le permetterà di librarsi nel magico volo di una volta.

Il film sembra quietamente conciliare gli opposti, semplifica la genesi di dolore sottesa alla creazione dell’opera di Peter Pan e le uniche cose interessanti di cui parla le abbozza soltanto….carina ad esempio la notazione sul tempo che ci rincorre che la vecchia signora legge nella figura del coccodrillo che con il ticchetttio dell’orologio da una caccia senza tregua a capitan uncino.

Insomma, i lati contradditori e ambigui dello scrittore (quelli che lo rendono affascinante!) sono stati fortemente elusi nel film…

Bibop  13/02/2005 13:09:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho una sola domanda da porti, quando hai scritto questo commento eri in preda ad un raptus dattilografico ed hai deciso di sparare contro il primo film che ti passava sotto gli occhi?
Io il film l'ho visto e sinceramente non mi sembra d'aver visto lo stesso film che hai visto tu.
A me il film mi ha emozionato, e ti assicuro che non mi succede spesso.
Non mi sembra che i lati contradditori e ambigui dello scrittore siano stati elusi, non ho visto alcun messaggio consolatorio anzi tutt'altro.
Insomma prima di giudicare un film guardalo cortesemente, GRAZIE
JoJoSan  14/02/2005 10:44:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Siccome sono un ingegnere ho l'elasticità mentale di una parete di granito...
gerardo  14/02/2005 19:36:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Jodosan"...


JoJoSan  14/02/2005 21:33:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sapevo che qualcuno non avrebbe resistito alla tentazione di scriverlo...
ghghghgh
Invia una mail all'autore del commento jane eyre  13/02/2005 13:26:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io facevo un confronto col libro, tutto qui. Voi parlate senza nemmeno averlo letto. Comunque ognuno ha il diritto alla propria opinione. GRAZIE

ps: impara a rispettare le opinioni altrui
Mama-kin  13/02/2005 13:54:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quoto Jane Eyre ;-) che è anche un bel libro , leggilo che magari impari a rispettare le opinioni altrui
the nerVous  13/02/2005 14:57:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e pensare che sta facendo un sito tutto suo perchè qui non rispettano le sue "opinioni"

sempre detto...mi fai sbellicare!
Bibop  13/02/2005 17:24:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e bastaaaaaaaaa, mica ho detto che il suo giudizio và cancellato. Ho solo fatto notare che da quello che dice sembra che il film non lo abbia visto PUNTO
Invia una mail all'autore del commento cash  14/02/2005 21:41:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SE;BRA CHE IL FILM NON LO ABBIA VISTO? ma sembra che non lo hai visto tu! ma hai capito almeno che una volta comprati il biglietto e i pop corn non devi tornare a casa ma entrare dove ci sono quei corridoi lunghi che conducono in quelle sale buie?
Invia una mail all'autore del commento jane eyre  13/02/2005 18:28:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda che sembri tu a non averlo visto il fim. Dici solo che è bello (aggettivo che da solo non qualifica niente), ma non sai spiegare e analizzarne il perchè. Fammi prima la tua analisi e poi ne riparliamo.
Dire "è bello", "è gagliardo", "mi ha emozionato" vuol dire tutto e il contrario di tutto. Dov'è il succo che ci fa capire il PERCHE della bellezza de sto film'?
Invia una mail all'autore del commento jane eyre  13/02/2005 14:19:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per chiarire, volevo dire che spunti interessanti nel film c'erano, come il rapporto del bambino Peter con l'idea di morte o la necessità dello scrittore di conciliare realtà ed immaginazione (senza che l'una inghiotta l'altra).
Solo che a mio avviso il tutto è stato trattato non nel modo debito e la psicologia di Barrie è stata poco messa a fuoco e si vedevano poco anche i suoi contrasti interiori. Il fardello del suo doloroso passato emerge sporadicamente solo a tratti e così la personalità del protagonista che ne esce fuori è un pò incompleta e poco approfondita.
Per finire, PER CHI NON LO AVESSE CAPITO, facevo un confronto col LIBRO e con la PERSONALITA' dello scrittore, senza la quale non avremmo avuto un opera come peter pan.
barbara  14/02/2005 10:17:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
volevo farti i complimenti per il tuo bellissimo commento. La favola di Peter Pan la conosco solo dal cartone animato Disney, che tra l'altro non è neanche il mio preferito, ma dopo aver letto quello che hai scritto mi è venuta voglia di leggere il libro. Da come lo esponi sembra molto più interessante di quello che credevo. Grazie.
TASSINARO  14/02/2005 12:59:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh non si puo' dire che tu abbia la dote della sintesi.
valemiuz  14/02/2005 13:54:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao
molto bella e completa l'analisi fatta sul libro Peter Pan e sullo scrittore Barrie.Però(cè sempre un però) nn sono dacordo con te sul analisi fatta sul film(analisi che nn hai quasi fatto,hai segnalato solo alcune mancanze).Per me letteratura e cinema sono due generi differenti,purtroppo il cinema nn può cogliere tutto ciò che cè in un libro....in genere i registi si soffermano solo su alcuni aspetti e trattano solo alcune tematiche.Questo film parla di buoni sentimenti e si sofferma su questi.Quello che vorresti tu nn è un film è un documentario da 3 ore e passa............A presto ciao
Invia una mail all'autore del commento jane eyre  15/02/2005 14:33:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Esistono film molto belli sulla vita di artisti e scrittori. Per rimanere in tema e per parlare di un bellissimo film a mio avviso ben riuscito - e riguardante sempre uno scrittori inglese della prima metà del '900 - ti segnalo "viaggio in Inghilterra". E' un film capace di entrare nella psicologia dei personaggi riuscendo a darci un immagine viva dello scrittore C. S. Lewis (le cronache di Narnia), penetrando al di dentro della sua personalità con grande discrezione ed intelligenza. E' un film che non cerca di essere sopra le righe per parlare - e lo fa senza mezzi furbi- di una persona schiva e riservata. A differenza del personaggio di Barrie, ho trovato quello di Lewis trattato con la giusta delicatezza -così come M. Forster ha tentato di fare con il papà di Peter Pan- ma senza quella staticità/rigidità che a mio avviso ha un pò penalizzato il Barrie interpretato da Depp.

Ciao e a presto

Ps: cmq "Neverland" un 6 se lo meritava! Sono stata troppo severa.
I films spesso si vivono più nel "retrogusto" che lasciano allo spettatore e non solonel momento della mera visione di questi.
Invia una mail all'autore del commento Miss Blonde  15/02/2005 18:52:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuramente ci sarebberostati degli spunti da analizzare meglio, ma ciò che volevano creare era un film sognatore, positivo...comunque a mio parere non è totalmente così, ci sono alcuni riferimenti all'infanzia dello scrittore...in ogni caso il tuo commento (assolutamente giusto, anche se a me il film è piaciuto perchè l'ho affrontato con più semplicità) mi ha interessato molto e penso proprio che leggerò il libro di Peter Pan :) ciao!
JoJoSan  14/02/2005 10:42:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Magari a me questo film piacerà alla follia, però... brava... veramente brava! E' sempre un piacere leggere commenti come questo.
dio padre  16/02/2005 21:07:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jane Eyre ciao... d'accordo con te per ciò che riguarda l' elusione dei lati contradditori e ambigui dello scrittore... ma Jane ... è sempre necessario sottolineare le mancanze in un film? Chiaramente se lo stesso, ti ha dato due ore piacevoli condite di lacrime e sorrisi e ti lascia nel cuore una speranza ... che da ogni avvenimento, anche il più spiacevole puoi trarre qualcosa di buono...