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NEVERLAND - UN SOGNO PER LA VITA regia di Marc Forster

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norah     7 / 10  01/03/2005 15:49:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un sogno per la vita,un film dai toni delicati,leggiadro,sin dalle prime scene veniamo catapultati in questa favolona dai colori caldi e brillanti ,tutto sommato semplice,il regista elimina volutamente ogni artificio, riducendo la storia all'essenziale per farcela godere con gli occhi di un bambino,per quasi due ore riesce a riportarci nella fantomatica isola che non c'é...Dove con il beneplacito della fantasia, tutto é possibile,e possibile diviene anche l'indulgenza nei confronti di un buonismo onnipresente
Spicca fra tutte l'interpretazione della Christie
maremare  02/03/2005 01:08:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Brava sorellina, ottimo commento ;)
andreapau  02/03/2005 12:14:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sono perfettamente d'accordo con te riguardo l'onnipresenza del buonismo.credo che abbia tolto moltissimo alla storia.per quanto mi riguarda,era talmente onnipresente,che l'odiata madre di lei,mi faceva quasi sentire una boccata d'aria.il buonismo,in questo film,ha veramente calpestato tutto,ha annullato le sfumature,banalizzato i sentimenti,reso insipido il personaggio interpretato da depp(già insipido nell'interpretarlo).scusa,ma io ho una idea diversa di fantasia..questa proposta da forster è a mio avviso,niente altro che negazione assoluta della realtà.saluti norah
norah  03/03/2005 11:10:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma si tratta di una favola,e le favole rappresentano in un certo senso la negazione della realtà,non credi?
andreapau  03/03/2005 12:47:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
questo puo' essere vero,ma il film non è la favola di peter pan,bensì la genesi della favola,motivata da fatti realmente accaduti.credo che forster abbia fatto troppe semplificazioni e forzature per creare un prodotto facile facile,di pronto e largo consumo.io personalmente,credo nel potere dell'immaginazione,lo ritengo un aiuto alla vita..ma non puo',l'immaginazione negare la realtà.peter pan puo' volare e non saro' io ad impedirglielo.ma non renderà la madre al peter del film,che anzi,vorrebbe verità piu' che finzione.o almeno vorrebbe finzione durevole,non quella finzione dei grandi che alla fine ti tradisce e non ti fà piu' andare a pesca con tuo padre.l'immaginazione ostentata,presa come entità astratta e a se stante,è terribilmente utopica e dannosa.è emblematica la scena finale della panchina,una scena che contraddice il messaggio del film:un poco convinto peter,si autoconvince di poter vedere la madre nell'isola che non c'è..ma è veramente poco convinto,di fronte alla piu' convincente realtà di un inconsistente ed egoista adulto al suo fianco.purtroppo per forster,missione fallita
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  03/03/2005 14:40:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh direi che qui hai espresso notevolmente il concetto. Sarei quasi spinto - se non avessi "vissuto" il film dentro di me in maniera diversa, a darti ragione Ottimo
andreapau  03/03/2005 15:35:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...questa me la segno sul calendario..grazie per il "hai quasi ragione".è la differenza tra me e te amico:tu(beato),vivi il film;io(sfortunato),lo guardo.saluti
Mama-kin  03/03/2005 19:53:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
dai su ... sto film è una boiata ! non mi vengono più neanche le parole per denigrarlo , è talmente inutile che anche parlarne , per conseguenza , è inutile .
maremare  04/03/2005 02:15:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh Mama! Cosa ci sta succedendo?! E' il secondo film in cui ci troviamo in disaccordo! Che sia un amore che lentamente svanisce? :)
maremare  04/03/2005 02:13:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo punto di vista è accettabile ma ricordiamoci che il taglio che il regista (e gli sceneggiatori in primis) ha voluto dare al film è, appunto, un taglio favolistico. Prova ad immaginare un taglio diverso, più provocatorio. Avremmo assistito alla storia di un pedofilo. Credo che un autore cinematografico abbia il diritto e il dovere di esprimere una visione soggettiva della Storia che racconta e il film che ci aspetta lo si evince già dal titolo se non, addirittura, dai cartelloni pubblicitari. Ti dirò di più, io ho trovato la sceneggiatura molto curata. Ad una lettura meno superficiale non è poi così netta la divisione tra buoni e cattivi, basta pensare alla figura della madre (interpretata splendidamente dalla Christie) non è quell'arpia come per es. quella del tanto osannato 'Million dollar baby', ma un personaggio sfaccettato che porta in sè anche il bisogno di regole di cui la figlia sembra sprovvista (che poi lo sia a causa di una madre simile è altro discorso); così come la moglie di Barrie ci viene descritta come una persona fragile, che si regge su regole istituzionali, ma totalmente priva di una propria identità. Infine Barrie stesso non è che faccia un gran figurone, viene descritto come un 'eterno fanciullo' che scopre la possibilità di divenire padre solo alla fine del film..
andreapau  04/03/2005 09:29:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il tuo punto di vista è assolutamente chiaro e anche condivisibile,nonostante sia praticamente opposto al mio.diciamo allora che cio' che non mi convince è il senso di "preconfezionato"che aleggia su tutto il film,dove tutto è previsto e prevedibile,e le sfaccettature sembrano nascoste dietro l'angolo,molto visibili e in agguato,ad uso e consumo del messaggio..lo definirei un film telecomandato,che vorrebbe telecomandare.poi,per quanto riguarda il taglio favolistico,diciamo che preferisco le favole di gilliam,lo stravolgimento dei canoni del migliore burton(non certo quello di big fish),o l'amarezza di fellini.scusami davvero,ma proprio questo neverland,te lo boccio.saluti
maremare  04/03/2005 11:46:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sul livello nettamente superiore dei tre Geni che hai citato mi trovo assolutamente d'accordo, anche se i loro film non li definirei tanto 'favolistici' quanto 'visionari', fantastici, spesso grotteschi.
Infine credo che il taglio favolistico sia dato dalla sceneggiatura (diciamo un po' alla Mary Poppins) mentre la regia l'ho trovata buona ma abbastanza convenzionale. saluti
andreapau  04/03/2005 20:01:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è decisamente piu' appropriato quello che dici tu,ma è quasi una sottigliezza..piu' che favolistici in senso puro,diciamo allora che i geni da me citati fanno favole visionarie,fantastiche e grottesche.anche le fiabe della nostra infanzia erano "pure",con principesse e cavalli bianchi,"allucinogene"come il pifferaio magico o anche noir,come hansel e gretel..comunque sempre di fiabe si trattava.concordo che neverland sia molto maripoppinsiano..e questo mi dà sui nervi,quando gli americani mi vogliono emozionare con gli stessi sistemi degli anni 40/50..ma forse è un mio preconcetto..saluti
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  04/03/2005 14:42:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Burton è inattaccabile (perchè non big fish?) Comunque c'è almeno un momento che meriterebbe una rivalutazione: i ragazzini di un'orfanotrofio invitati alla "prima". Non è molto, ma qualcosa: davanti a quel bel-mondo che prova scalpore per la loro presenza, la storia di Peter Pan forse pretende di mutare in parte il corso sociale, di trasformare quest'alta società come ha fatto Scrooge nel canto di Natale di Charles Dickens