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BORN TO RIDE regia di James Fargo

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kingofdarkness     6 / 10  27/07/2012 15:54:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da noi ancora inedito (forse lo sarà per sempre), questo "Born to Ride" è un mediocre ma piacevole filmetto dalle basse pretese che unisce (o meglio, cerca di unire) due generi ben diversi tra loro: commedia ed azione.
Se da un lato infatti sembra quasi di assistere ad un film serio e cazzùto, dall'altro vi sono diversi elementi esilaranti che più volte riescono a strappare la risata.

Spendo due parole per spiegare a grandi linee la trama, dal momento che qui sulla scheda non è stata accennata.
Casper Van Dien e Patrick Muldoon sono due buoni amici poco più che trentenni, che durante la settimana svolgono il loro onesto lavoretto da comuni mortali e nei weekend amano cavalcare le proprie motociclette (Harley Springer Custom il primo, Indian il secondo) e andarsene in giro per il paese a zonzo.
E' oramai estate, il famoso motoraduno di Sturgis è alle porte i due decidono di farvi una scampagnata in memoria dei vecchi tempi.
Tutto sembra andare liscio come l'olio, fin quando una serie di disavventure inizia ad ostacolare il loro tranquillo e spensierato cammino.
Per puro caso, infatti, i nostri eroi si troveranno di punto in bianco a fronteggiare un boss della malavita (uno spassossimo William Forsythe, già villain nel famoso "Giustizia a tutti i costi" di Steven Seagal) impegnato in un tentativo di estorsione ai danni di un importante senatore degli Stati Uniti.
Inutile dire che ne succederanno di tutti i colori, tra risse, inseguimenti, sparatorie e insidie varie, in perfetto stile USA.


Tecnicamente parlando, tutto questo "fracasso" risulta piuttosto godibile ai fini dell'intrattenimento, anche se spesso crea una certa confusione che fa perdere un po' la bussola allo spettatore.
La sceneggiatura è "bucherellata" in moltissimi tratti e mette in chiara evidenza tutti i limiti della regia, così come si denota un'eccessiva confusione durante la stesura della storia.
Inoltre, troppi sono gli intermezzi demenziali (molti dei quali dovuti alla presenza di Branscombe Richmond) per un prodotto del genere, che aveva tutto il potenziale per essere un divertentissimo action-comedy se solo fosse stato curato a dovere.
In parte deludente il finale, nel quale si fatica a capire esattamente cosa sia successo.

Nel complesso il film in sè non annoia, e per gli appassionati di motociclette almeno una visione è d'obbligo, però in generale manca ancora molto per arrivare ad un livello di "accettabilità"
Sufficienza regalata


p.s. Non fatevi ingannare dalla locandina, la tettona col fucile non ha nulla a che fare con il film, né tantomeno lo slogan "anarchy is their middle name"