kowalsky 8½ / 10 26/10/2012 00:06:37 » Rispondi Quando lessi il romanzo di Ammaniti scrissi una frase su un Moleskine che ora riporto "C'è una distanza abissale fra una promessa e la fragilità delle nostre barriere", secondo me pertinente più al libro che al film (che giustamente non sceglie di rispondere bruscamente a quelle mie parole). Qualcuno potrà trovare incantevole il momento in cui Olivia canta abbracciata a Lorenzo il pezzo di Bowie tradotto da Mogol, ma è un retaggio già visto, almeno ai tempi di Io ballo da sola quando la giovane Liv Tyler sperticava la sua innocente ribellione tra le note delle Hole di Courtney Love. Ma credo che il film di Bertolucci sia tutto fuorchè un mero esercizio di transizione nella carriera di un cineasta sempre così facile da criticare e difficile da catalogare nella sua complessa filmografia. Credo che Bertolucci abbia trovato finalmente con il breve romanzo di Ammaniti lo spazio giusto per definire e integrare il suo cinema. I due giovani sembrano ora distanti, ora vicini, uniti da una radicale - in tutti i sensi - solitudine che già si respirava ai tempi di Maria Schreider e Marlon Brando in "Ultimo tango". Ma io ci vedo anche un pò dell'antica liberalizzazione sessantottina transfugata e oppressa dalle vene dell'eroina, nell'autodistruzione di generazioni intere seppellite proprio dai padri putativi. Figli estinti o che si estinguono a loro volta. Sa quasi di società marxista alla deriva la metafora delle formiche che, una volta liberate dalla loro teca, "mangiano tutto quello che trovano". Il film è bellissimo, profondo, acuto, recitato da due ragazzi che mettono a frutto la spontaneità e soprattutto esibiscono un'emozione che forse un pò apparteneva anche a tutti noi. Non credo proprio che il cinema italiano viva un momento tanto difficile. I grandi vecchi (Bertolucci e i Taviani, ognuno a modo suo) ci invitano a riflettere su un corpo familiare che ha soffocato i germi della creatività. Prima che possa estinguersi
jack_torrence 28/10/2012 02:20:50 » Rispondi Grandissimo Luca Ti dico solo che ho letto il tuo commento venerdì mattina, il mio interesse per il film è schizzato al massimo, ho prenotato la rece, ho comprato il libro in pausa pranzo... Oggi ho visto il film, piaciuto intensamente. Ora ho riletto il tuo commento che è veramente acuto, come al solito, ma al tuo meglio. Grazie! E ciao :)
ferro84 07/11/2012 02:08:20 » Rispondi Un cinema di piccoli sentimenti, l'ho trovato veramente molto toccante nella sua semplicità. Strano trovare un Bertolucci così lucido e che propone un cinema minimale ad ogni modo la crisi del cinema italiano non è nella mancanza di qualità ma nell'impossibilità di quest'ultima di esprimersi.
Finalmente un film italiano libero dai soliti volti, dai soliti nomi, dove gli attori e le maestranze sono al servizio della storia e non l'inverso.......certo Bertolucci è uno a cui si da carta bianca e si vede. Il problema è tutto li e chi sta in alto e impone i soliti volti, le solite situazioni.
E infatti il film è passato quasi inosservato segno che il sistema del nostro cinema è veramente malato, perchè di autori del calibro di Bertolucci ne abbiamo pochissimi altri tre o quattro ed è assurdo che il suo ritorno in sala sia stato snobbato( e nn dire che non è vero)
elio91 23/04/2013 10:58:04 » Rispondi Sempre il solito perfetto commento Kowa, non una parola fuori posto.
Bathory 27/10/2012 12:34:39 » Rispondi Kowa sarà già visto, ma la scena dell'abbraccio con Bowie in sottofondo è una scena veramente intensa e ben riuscita, oltre che emblematica per le vicende dei due ragazzi (Ragazzo solo, Ragazza sola)...
arturo 26/10/2012 00:32:41 » Rispondi il voto lo condivido ma ah, se capissi quello che scrivi! eppure ho fatto buoni studi, giuro! ma di fronte a frasi come "C'è una distanza abissale fra una promessa e la fragilità delle nostre barriere" o "l'antica liberalizzazione sessantottina transfugata e oppressa dalle vene dell'eroina" mi smarrisco; nell'aria di queste cime non c'è abbastanza ossigeno per il mio povero cervello.
riccardo181 26/10/2012 14:53:54 » Rispondi non solo te ma anche io non ci ho capito un ca**o.
MA PARLATE COME MANGIATE!
Comunque io ho letto il libro e stasera andrò a vedere il film!
Freddy Krueger 26/10/2012 21:07:53 » Rispondi Ma quanti anni avete? Kowa scrive in modo chiarissimo!
kowalsky 26/10/2012 21:22:19 » Rispondi Ma quella frase sintetizza il parere su una scena del film, l'ultima, che si conclude in modo diverso dal libro, non posso dire altro perchè rivelerei il finale
La distanza abissale tra... parla della promessa alla fine, ma siccome nel libro purtroppo Olivia perisce qualche anno dopo, è chiaro che mi riferivo alla sua presunta promessa di non drogarsi più. Il riferimento al 68" potrà sembrarti astruso, ma parlavo semplicemente di quanto la ribellione "rassicurante" sia stata sostituita dall'autodistruzione di una generazione vinta, e fallita. Non mi pare così complicato
FlowerMoon 29/01/2013 02:29:13 » Rispondi Bravissimo, Kowalsky! Grande critica, molto 'sentita' ed in grande profondita'! Per un film che meriterebbe davvero maggiore spazio!!!!
alessandrino 27/10/2012 22:47:03 » Rispondi bella recensione,film senza autocompiacimenti,giusta la metafora ma anche il capitalismo è alla deriva e sarà sommerso dalle tigri dell'Oriente,che cinematograficamente non scherzano, i ragazzi anche oggi sono a rischio come negli anni 70/80/90 perchè tendono a chiudersi nel bozzolo pochi, i più creativi, attraversano i muri!