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LO HOBBIT - UN VIAGGIO INASPETTATO regia di Peter Jackson

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wallace'89     6½ / 10  19/12/2012 18:51:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Indubbiamente è sempre un piacere far ritorno alla Terra di Mezzo, tuttavia è un tipo di piacere molto più circoscritto e ridimensionato rispetto quanto non si sia già provato in precedenza.
Lo Hobbit rispetto Il signore degli anelli è un racconto minore, e questo si sapeva e non rappresentava un problema in sé, tuttavia si è scelto di sfaldare l'integrità e la singolare identità del racconto per farla confluire all'interno di un mosaico più grande, cercando di ricostruire una forzosa mitologia complessiva. Da qui nascono spunti d'interesse e limiti dell'operazione.
Lo Hobbit è un film con scarsa coesione che fatica a trovare il proprio respiro. Sembra più figlio di un'idea di narrazione vicina a quella della serialità televisiva, dilatata e pregna di dettagli di norma prescindibili benché più o meno affascinanti secondo il grado di adesione a quello che è un vero universo narrativo dalle infinite stratificazioni e percorsi possibili.
Come tale è difficile da valutare proprio perché non presenta un tono unitario, e l'operazione sarà meglio valutabile quando conclusa. Il registro stilistico passa da un tono fiabesco con tanto di gag (più a meno funzionali, tra un Radagast strafatto di funghetti allucinogeni e un re dei Goblin con la pappagorgia e inclinazioni effeminate, con brutto doppiaggio, discutibile ) a uno più serioso-epico con non sempre la miglior soluzione di continuità.
Dal canto mio avrei forse preferito un operazione più semplice e coesa (magari con un altro regista come il "già ai lavori" Del Toro) ed in grado di reggersi sulle proprie gambe, piuttosto che uno spin-off minore che deve così per forza di cose confrontarsi con un'opera magna dalla maggiore forza, dirompenza e ispirazione creativo-poetica.

Comunque lo splendore scenico, la grandezza e l'iconicità dei personaggi, lo stesso amore del regista per il dettaglio in grado di rappresentare un valido concentrato di geek culture rispetto il blockbuster medio generalista e inconsapevole, sono elementi rispettati e tributati che permettono di indugiare con piacere lungo le tre ore di pellicola sulle avventure di questi nuovi e più scalicinati protagonisti.
Con qualche momento di stanca, i momenti più apprezzabili sono il prologo, la battaglia dei giganti di pietra (visionaria e inedita), e la lunga corsa sulle montagne russe rappresentata dalla fuga e lotta di sopravvivenza nelle miniere dei Goblin dove Jackson indovina un godibilissimo momento ludico-avventuroso che aggiorna con verve le sequenze di Indiana Jones e il tempio maledetto agli anni '00 (e ci anticipa le future peripezie sul prossimo Tintin di sua produzione).

Ma il momento topico, migliore e sentito, resta probabilmente l'incontro di Bilbo con Gollum alla caverna. Un piccolo film nel film, perfetto, ch'è poi quello che per tutto il resto avrei voluto vedere. Il tono in bilico tra lo spaventoso proprio delle fiabe e la loro intrinseca leggerezza, ben rappresentata dallo scontro di indovinelli giocati sul filo della morte dai due sfidanti, trova un equilibrio miracoloso che ne fa un momento evocativo e bellissimo. Gollum rimane il miglior personaggio in Cg di sempre, e la maggiore scommessa vinta dai propri realizzatori ed è incredibile come per certi versi sbandino con certe cadute di tono con elementi più semplici da realizzare e riescano per altri, in quelli più complessi.
Ma Peter Jackson è un pazzo che nella sua vita cinefila (ma anche cinofila) è passato dagli alieni ingurgita vomito verde che sono gli alfieri di un "Bad Taste" celebrato e sdoganato, alla vita documentata di un pionieristico regista neozelandese mai vissuto, a dei Muppets cocainomani e psicopatici, a un toccante e drammatico fatto di cronaca locale raccontato con partecipazione e gusto, alla famosa trilogia e al più romantico dei gorilloni giganti mai esistiti. Insomma un Kiwi, pazzo totale che fa concorrenza agli studios di Hollywood con il miglior artigianato al mondo possibile, e noi lo amiamo per questo e continueremo nonostante tutto a seguirne gli sviluppi. Film più riuscito o meno.