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LO HOBBIT - UN VIAGGIO INASPETTATO regia di Peter Jackson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  16/12/2013 11:45:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Percorrere sentieri già battuti con successo è sempre un buon modo per evitare spiacevoli sorprese. Non stupisce quindi che Peter Jackson, per questa nuova trilogia dopo quella dedicata all'anello "tessoroso", decida di organizzare "Lo Hobbit" in modo di far tornare lo spettatore nella già nota e apprezzata Terra di Mezzo. Non rischia nulla il simpatico regista: stessa struttura narrativa, stesse dinamiche individuali e di gruppo, stesse ambientazioni e stesso finale in sospeso. Di conseguenza innovazioni assenti, con la compagnia plasmata in Contea hobbit secondo accumulo domestico abbastanza palloso, con a seguire pazzesca impresa verso Erebor, vecchio regno dei nani ora sotto il dominio del drago "paperone" Smaug.
I conservatori dell'opera Tolkeniana probabilmente digrigneranno i denti, c'è però da dire che la storia funziona pur non facendo gridare al miracolo. Ci si diverte tra combattimenti vari e creature ostili come goblin, troll e orchi. Molto riuscite le scene più movimentate a partire da quella tra i ponti sospesi nell'antro sotterraneo, per continuare col combattimento sul precipizio tra i mannari capitanati dall'oriddo Azog e la combriccola spronata da un insospettato quanto obbligatorio eroe.
A latitare è il carisma di cui erano in possesso la maggior parte dei personaggi della precedente saga, come quell'estremo spirito di sacrificio che ha reso immortale le gesta ad esempio di Boromoir. Sono ancora una volta i personaggi "vecchi" come Gandalf e soprattutto lo scisso Gollum a tener banco, mentre i nani possono sol sognare il fascino sprigionato da un Aragorn o un Legolas, e anche dal loro simile Gimli. Il protagonista Bilbo ricalcando lo straniamento e le paure di Frodo non riesce a raggiungerne lo spessore emotivo, comunque sia chi ama il mondo di Tolkien effigiato dal gruppetto "Jackson più fidati sceneggiatori e scenografi" difficilmente resterà deluso.
Ancora una volta gli scenari neozelandesi donano quel gran tocco di classe e la miscela tra momenti spensierati o ironici con altri in cui è la tragedia ad incombere funziona. Certo, le canzoncine ce le potevano risparmiare.
Arduo evitare paragoni con ciò che è stato in precedenza, in tal caso " Lo Hobbit" diventa opera minore, quasi fosse stata realizzata con meno intensità e devozione. Se si dovessero riuscire a scindere i due lavori allora farsi trascinare da questo fantasy, risaputo quanto si vuole oltre che semplicistico nello sviluppo di situazioni e personaggi (straordinario Gollum a parte), non è e affatto difficile.
il.razziatore  16/12/2013 15:32:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
D'accordissimo, ma allora perché 7?
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  16/12/2013 17:55:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perchè alla fine non mi è dispiaciuto e mi sono divertito. Forse nel commento ho messo più in risalto le cose che mi hanno convinto meno..ops