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AMOUR regia di Michael Haneke

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Invia una mail all'autore del commento Bathory     9 / 10  25/10/2012 23:16:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vedere un film di Haneke è un atto quasi masochistico, dato che al termine di ogni pellicola del regista austriaco si esce devastati e sconvolti, e Amour da questo punto di vista forse è il film più emblematico e significativo.

Haneke sviscera e seziona ogni sentimento umano nella sua accezione più "negativa" e tragica, e in questo caso è l'Amore tra Georges e Anne, due anziani insegnanti di musica in pensione, ad essere messo alla prova dalla malattia, in particolare da un ictus, che rende Anne di fatto paralizzata e non autosufficiente.
L'Amour di Georges verso sua moglie è visibile in ogni minima azione, anche la più semplice come darle un libro da leggere o tagliarle la carne, ed Haneke sembra voler dirci che è proprio in questa dimensione quotidiana e routinaria che l'amore, quello vero si estrinseca in maniera più potente.

Quando poi la malattia inizia a peggiorare e Georges si vede costretto a dover chiamare l'infermiera, l'amore e la dedizione per la moglie aumenta in maniera esponenziale fino a giungere paradossalmente al punto di rottura, che però non si trasforma in odio o rabbia, ma in rassegnazione e abbandono (fondamentale la scena nella rabbia).

La domanda che ci pone Haneke è: si può uccidere per Amore? Può essere chiamato amore il voler risparmiare atroci sofferenze alla donna amata?
Haneke risponde a questa domanda con una scena devastante, che di fatto viene ad essere il centro assoluto del film e la vera, grande prova d'Amore di Georges nei confronti di Anne.

Gli spunti,le riflessioni e le questioni che ci pone Amour sono innumerevoli in un film cosi complesso nella sua apparente semplcità, e queste poche righe che ho scritto sono davvero poca cosa rispetto alle emozioni che si possono provare nelle velocissime 2 ore di film.
Una menzione particolare va fatta a Jean-Louis Trintignant e Emmanuelle Riva (impressionante quest'ultima), 2 giganti assoluti del cinema in una prova attoriale da lasciare senza fiato.

Vedere un film del genere distribuito in sole 37 sale in tutta italia è veramente vergognoso.
pier(pa)  08/01/2013 15:49:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Bathory, un commento veramente superficiale, non degno di te.