GianniArshavin 7½ / 10 12/06/2014 09:55:06 » Rispondi Nel suo consueto stile freddo ma realistico Haneke ci racconta questa storia umana , vera e triste , fra amore ,anzianità e malattia. La vicenda vede due facoltosi 80enni godersi la loro lauta pensione fra concerti , libri e la compagnia reciproca. A distruggere questa serena parte conclusiva della loro vita arriverà un ictus che colpirà all'improvviso la povera donna. Da tale incipit si sviluppa la storia di "Amour" (palma d'oro e Oscar come miglior film straniero) , un delicato dramma dove malgrado la freddezza stilistica del regista i sentimenti autentici vengono fuori , senza scadere mai nella retorica. Il marito , molto stoicamente , si assumerà la responsabilità di badare alla moglie inferma , sebbene tale prova sia effettivamente proibitiva e sfiancante. Il film si dipana in un susseguirsi di azioni quotidiane , esasperate dalla malattia della donna. Haneke , come detto , elimina qualsiasi forma si spettacolarizzazione , lasciandoci solamente la dura e cruda realtà dei fatti; manca l'accompagnamento sonoro , ci sono molte riprese fisse e tanta staticità nella regia. Da applaudire le prestazioni attoriali dei due interpreti principali , intense , sincere e profonde come non mai. Emmanuelle Riva è portentosa nel rappresentare il suo personaggio prima e dopo l'ictus , senza mai risultare sopra le righe. Nel cast figura anche Isabelle Huppert , forse un po' "sprecata" ma comunque valida nel ruolo della figlia dei due coniugi. Certamente la pellicola non gode di un gran ritmo visto il tema trattato , e la lunga durata (più di due ore) a volte si fa sentire. Il finale è incisivo e coraggioso , dal forte significato simbolico. In sintesi un altro grande film per Haneke , ennesima dimostrazione di un talento invidiabile. Personalmente ad "Amour" ho preferito altri suoi lavoro , ma nemmeno in questa occasione il regista austriaco mi ha deluso.