kowalsky 8 / 10 28/12/2012 19:12:24 » Rispondi Wes Anderson ha fatto forse il suo miglior film, puntando obiettivamente sul glamour visivo e impostando i personaggi come antitetici proprio al glamour. A Dayton e la Faris sembra non interessare nè l'uno nè l'altro ma immancabilmente fa capolino un glamour diverso, quello letterario, grazie a uno script travolgente che mette insieme S1mone e Pinocchio, Salinger e Harvey (il coniglio della famigerata commedia con James Stewart). Non è facile chiedere di più a un'opera che sa mantenersi in perfetto equilibrio tra cinema mainstream e indipendente, coltivando il sapore di antiche lezioni letterarie. Risultato? Va oltre le più rosee aspettative. Pensiamo al dualismo anche fisico tra lo scrittore nerd e il fratello belloccio ma "stranamente" molto ben inserito nel sistema wasp americano. Uno scrittore trentenne di talento dalla faccia anonima (magnifico come sempre Paul Dano) e un fratello prestante e sportivo che però fa il manager figli di una famiglia un pò alternativa con madre hippie e new age (?). La ricetta è che non possiamo mai idealizzare fino in fondo i nostri desideri se non conosciamo il modo di affrontarli. Ruby Sparks è la proiezione di un sentimento onirico e letterario che non può avere sempre una dimensione propria, alla ricerca di una personalità che attende di essere scoperta, o magari neutralizzata? La vita ci spinge a sostenere il sogno, e obiettivamente a tradirlo. L'uomo idealizza Ruby al punto di non riuscire a soddifare i criteri di scelta che aveva scritto e immaginato. Per questo è una strepitosa commedia amara sul fallimento delle nostre percezioni, al di là del tempo e delle mode (Calvin usa sempre la macchina da scrivere, solo verso l'epilogo mette tutta la sua storia su un pc portatile)