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RUBY SPARKS regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  30/04/2014 16:54:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo scrittore in crisi capace di dar vita ad un proprio personaggio non è certo lo spunto più originale che si potesse escogitare. Se poi, di questo personaggio, si innamora pure, la preoccupazione aumenta. E' invece di gran sollievo accogliere un deciso allontanamento da certe banalità comico-romantiche, sostituite da riflessioni sul rapporto di coppia e su alcune dinamiche di potere (subite o perpetrate) virate in chiave surreale.
Tutto ruota attorno al protagonista, in difficoltà nell'interagire col mondo ed escluso da esso per svariati motivi. In generale si avverte inadeguatezza riguardo il non sapersi allineare con la massa, oltre a dover fare i conti con un carico di aspettative troppo gravoso da sopportare: tutte problematiche derivanti dal fatto di essere stato mollato in maniera poco elegante dalla ex, di soffrire una competizione (non cercata, ma imposta) col fratello "vincente", di essere attorniato da un'incomprensibile famiglia di anacronistici figli dei fiori, senza contare quel maledetto successo editoriale che lo angustia come il peggiore dei fantasmi.
Come uniche alleate vanta fantasia e scrittura, da cui miracolosamente riesce a materializzare il suo bisogno di comprensione e affetto. Ovvero una ragazza in carne ed ossa.
La fulva Zoe Kazan (nipote del celebre regista Elia), anche sceneggiatrice, è una bella sorpresa, mentre Paul Dano l'ho preferito in altre pellicole dove la sua tendenza border-line prendeva maggior consistenza. Si ride poco e di melensaggini, fortunatamente, non se ne vedono granchè, si svaria tra toni leggeri e disagi crescenti con l'ennesimo fallimento.
Spicca l'utilizzo di colori molto accesi, quasi a rassicurare riguardo quel mondo in apparenza spaventoso che invece risplende di una luce accresciuta dalla grazia di Ruby. Non resta che smettere di nascondersi, assumere le proprie responsabilità e correre incontro alla vita accettandone gioie e dolori.