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MAGIC MIKE regia di Steven Soderbergh

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pier91     6 / 10  24/09/2012 05:15:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spoiler presenti.
Non sono sicura che la vita lavorativa e la vita privata siano due mondi chirurgicamente divisi. Un insegnante non resetta la mente dopo aver abbandonato l'aula, un operaio non riesce a trattenere la stanchezza fuori dalla soglia di casa, uno spogliarellista non si "riveste" del tutto una volta sceso dal palco. Per questo il cliché sull'importanza di una professione appagante è assolutamente vero. Soderbergh lo traduce in un film tutt'altro che stupido, per quanto talora superficiale. Ho apprezzato l'evoluzione del personaggio di Mike, il fatto che si allontani dallo strip club non perché l'ambiente sia moralmente degradante ma perché degradante lo è diventato per la sua vita. Al contrario Dallas appare orgoglioso della propria scelta lavorativa, peccato che ad un certo punto si voglia a tutti i costi smer.darlo, renderlo meschino oltre che idiota. Convince di più, pur con qualche riserva, la rapida mutazione del giovanissimo Adam, un pivellino all'inizio, un megalomane alla fine. La sorella, presenza affettiva discreta ma vigile, è la figura più interessante del film e decisamente la meglio riuscita. Prese singolarmente le vicende hanno una loro validità, ma ad allontanarsi dal quadro c'è il rischio di rimanere delusi. La mia sensazione è che nel dipingere un certa realtà lo sforzo di schivare il solito bigottismo americano sia stato vanificato da una dose di seriosità malcelata. "Miagic Mike" non sceglie d'essere né del tutto cinico né del tutto scanzonato, ondeggia incerto e rimane nel limbo.